Restano in rosso Campania, Puglia e Valle d’Aosta. A rimanere in zona rossa anche Puglia e Valle d’Aosta, in entrambi i casi per un’incidenza dei casi settimanali superiore al valore soglia dei 250 ogni 100mila abitanti. Valore superato di poco dalla Puglia e molto più nettamente dalla Valle d’Aosta.
La Campania, invece, resta in rosso a causa dell’indice Rt, che la scorsa settimana era al di sopra del valore limite di 1,25 (deve essere sotto questa soglia per almeno due settimane consecutive).
In rosso, inoltre, ci va la Sardegna, passata in poche settimane dalla zona bianca (unica in Italia) all’arancione e ora al rosso: a condannare l’isola è un indice Rt superiore a 1,25, valore che fa scattare in automatico la fascia con le maggiori restrizioni.
Tornano in zona arancione Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lombardia, Piemonte, Toscana e Calabria. In tutti i casi il passaggio è determinato da un’incidenza dei casi inferiore ai 250 contagi settimanali su 100mila abitanti.
In Friuli-Venezia Giulia e Lombardia questo valore è sceso addirittura al di sotto dei 200, mentre per le altre Regioni il margine è più ristretto, ma comunque sufficiente per lasciare la zona rossa. Restano in zona arancione tutte le altre Regioni, come era già stato confermato ieri in alcuni dei casi, come per Lazio e Veneto. In zona arancione, quindi, restano anche: Abruzzo, Basilicata, Lazio, Liguria, Marche, Molise, Sicilia, Umbria, Veneto e le Province autonome di Bolzano e Trento.
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