La maggior parte dei pazienti del Covid-19 ricoverati nell’ospedale universitario di Tokyo a marzo scorso, è stato contagiato da questa nuova variante: si tratta di 10 pazienti su 14, pari al 70%. La notizia è stata diffusa dall’emittente pubblica giapponese, NHK e riportata dall’agenzia Reuters e riguarda un Paese da circa 126 milioni di abitanti che domenica 5 aprile ha fatto registrare 2.400 nuovi casi di coronavirus.
Dopo le varianti inglese, brasiliana, sudafricana, nigeriana, californiana del coronavirus, ecco spuntare dunque quella giapponese, il cui studio è tutt’ora in corso. Ma intanto le autorità sanitarie del nipponiche temono che le varianti possano determinare una quarta ondata della pandemia a soli 109 giorni dall’inizio delle Olimpiadi di Tokyo. Le varianti sembrano essere più infettive e possono essere resistenti ai vaccini, che non sono ancora ampiamente disponibili in Giappone, secondo gli esperti. La situazione più critica è a Osaka, dove i contagi hanno raggiunto nuovi record la scorsa settimana, spingendo il governo regionale ad avviare misure di blocco mirate per un mese a partire da questa mattina.
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La variante del Covid-19 scoperta per la prima volta in Gran Bretagna ha preso piede in questa regione del Giappone, diffondendosi velocemente e creando una situazione d’emergenza negli ospedali, secondo Koji Wada, consigliere del governo sulla pandemia. “La quarta ondata sarà più grande”, ha detto Wada, professore presso l’Università internazionale di Salute e benessere di Tokyo. “Dobbiamo iniziare a discutere di come utilizzare queste misure mirate per l’area di Tokyo”.
Lo studio
Il sequenziamento del virus effettuato su 14 pazienti del Tokyo Medical and Dental University Medical Hospital, ha fatto emergere questa nuova varianti su 10 di loro, circa il 70%. Per circa due mesi fino al mese scorso, riferiscono le fonti, i pazienti sarebbero stati infettati pur non avendo mai viaggiato e frequentato altre persone poi risultate positive all’agente patogeno
Possibile blocco dei voli
Se i dati relativi alla nuova variante E484K segnalata in Giappone “saranno confermati, e se dunque sarà confermata anche la resistenza di questa mutazione del virus SarsCov2 ai vaccini attualmente disponibili, credo sarebbe da valutare l’opportunità di un blocco dei voli, anche con precauzioni particolari rispetto al Giappone e con protocolli stringenti se tale variante fosse, come sembra, già arrivata in Europa”. Lo afferma all’Ansa Massimo Andreoni, direttore scientifico della Società italiana di malattie infettive e tropicali (Simit) e professore associato di Malattie Infettive all’Università di Roma Tor Vergata.
Quella contro le varianti del virus SaRScOV2, spiega, “è ormai una corsa contro il tempo: infatti, più il virus circola più tende a mutare e dare luogo a nuove varianti. L’unica strategia è dunque quella di bloccare il prima possibile la circolazione del virus e per far questo la vera arma di cui disponiamo e’ la vaccinazione. Dunque, è fondamentale in questo momento velocizzare il più possibile la campagna di vaccinazione, per immunizzare il maggior numero di persone in tempi rapidi, bloccare il virus e impedire cosi’ che origini altre mutazioni”.
“Che ci siano delle varianti di Covid non deve stupire — si calcola ce ne possano essere 1200, di cui 400 sono sotto osservazione — ma neanche terrorizzare” spiega Fabrizio Pregliasco, virologo dell’università di Milano e direttore sanitario dell’Irccs Galeazzi di Milano. “Dirò di più: mano a mano che la campagna vaccinale proseguirà, e si avranno più persone immunizzate, il virus proverà a crearne altre in grado di eludere i vaccini, ma molte saranno, per così dire, “insignificanti”. Sarà come avere in giro tante Panda blu, oppure rosse o gialle. Modifiche ininfluenti. Certo se poi compare una Panda 4 X 4 ,la faccenda si fa più seria. Ma modificare i vaccini per renderli nuovamente efficaci non sarà difficile e lo si sta già facendo”.