Rimangono nella fascia più alta di rischio Campania, Puglia e Valle d’Aosta, a cui si aggiunge la Sardegna. Passano in arancione Calabria, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Piemonte e Toscana
Si uniscono ad Abruzzo, Basilicata, Lazio, Liguria, Marche, Molise, Provincia Autonoma di Trento e di Bolzano, Sicilia, Umbria e Veneto
Alcune regioni avrebbero i numeri da fascia gialla, ma le zone gialle sono state escluse per decreto fino al 30 aprile
Nelle zone arancioni, a differenza che in quelle rosse, dalle 5 alle 22 ci si può muovere liberamente all’interno del comune. Per uscire dal comune bisognerà dimostrare la comprovata necessità dello spostamento
In zona arancione restano consentite le visite a parenti e amici all’interno del comune, dalle ore 5 alle ore 22, con delle specifiche limitazioni
Un massimo di due persone (esclusi minori di 14 anni e conviventi non autosufficienti) possono raggiungere una sola abitazione privata, una volta al giorno
In zona arancione riaprono negozi, parrucchieri e centri estetici
Inoltre tornano a scuola anche gli alunni di seconda e terza media
Gli studenti delle superiori sono in presenza – a rotazione – per almeno il 50% e fino a un massimo del 75%
In zona arancione, così come in zona rossa, bar e ristoranti sono chiusi al pubblico, ma sono possibili l’asporto e la consegna a domicilio. I bar possono fare asporto fino alle 18, enoteche e ristoranti fino alle 22
Anche per quanto riguarda le attività sportive individuali all’aperto sono previste regole uguali per la zona rossa e per quella arancione: si possono praticare e si può uscire dal proprio comune per fare jogging o andare in bicicletta, se il punto di partenza e di arrivo coincidono
Nelle zone arancioni restano chiusi i musei, così come i cinema, i teatri, le palestre e le piscine