Tutti sapevano ma nessuno interveniva perchè l’abusivismo coinvolgeva da vicino i cosiddetti “intoccabili”.
Vivi e lascia vivere! Un vecchio adagio che andava di moda in quei luoghi della Costiera Amalfitana benedetti da Dio e maledetti dal cattivo gusto del dilagante abusivismo edilizio.
La storia o, meglio, la “storiaccia” degli incendi dolosi della macchia mediterranea per far posto ad aree su cui costruire in spregio delle norme sulla difesa ambientale durò fino a quando qualche giornalista “scomodo” non sollecitò l’intervento di chi aveva il ruolo e la competenza per farlo.
Fu aperto, come suol dirsi, un fascicolo sull’abusivismo edilizio in Costiera Amalfitana e le indagini della Procura della Repubblica del Tribunale di Salerno furono assegnate (che brutta parola “affidate) al Sostituto procuratore della Repubblica Antonio Marchesiello.
Un magistrato eccellente, scomodo per i “praticanti” l’illegalità.
Furono “scoperte”, ad esempio, ville e villette, alcune di proprietà di “soggetti di riguardo “costruite abusivamente negli angoli meno esposti alla vista delle forze dell’ordine
Il Sostituto Antonio Marchesiello affermò, anche in quella occasione, che “la legge è uguale per tutti”.
A Salerno il dr. Marchesiello ha lasciato un ricordo indelebile per le sue doti di giurista, di studioso dell’ambiente.
Il suo addio alla vita l’ha dato come Sostituto Procuratore Generale presso la Corte di Cassazione
di Enzo Todaro