Ieri si è svolto un consiglio direttivo di Lega straordinario e nelle due ore in videoconferenza si è parlato pure della decisione di far giocare Empoli-Chievo e delle lamentele della Reggiana, che denuncia disparità di trattamento rispetto alla partita fantasma dell’Arechi (per la quale è stata assegnata la vittoria a tavolino alla Salernitana). Le parti si aggiorneranno domenica pomeriggio, quando si terrà un’assemblea monotematica.
Il Pescara si giocherà il jolly previsto dal regolamento contro l’Entella, ma non potrà disputare le successive gare ravvicinate con Cosenza e Reggiana e, anche nel caso in cui la squadra superasse rapidamente i problemi legati al Covid, recuperare questi match prima della fine della stagione regolare (7 maggio) appare impresa titanica e, inoltre, la contemporaneità di cui s’era parlato per le ultime tre giornate di calendario verrebbe meno.
E’ per questo che la data d’inizio dei play off, fissata per il 10 maggio (ufficializzata mercoledì pomeriggio), potrebbe slittare. E questo aspetto preoccupa anche la Salernitana. Perché se l’atto conclusivo degli spareggi promozione dovesse essere procrastinato (ad oggi è previsto per il 27 maggio), i granata potrebbero non avere a disposizione i nazionali (Gyomber è in odore di convocazione con la Slovacchia per gli Europei, altri potrebbero essere selezionati per le amichevoli di preparazione).
Domani, intanto, si gioca. Poi cosa succederà? C’è chi chiede lo slittamento delle ultime quattro gare, chi propone lo stesso solo per le ultime due e chi è contrario. Nella prima ipotesi: si giocherebbe solo la prossima gara, poi si ripartirebbe ad inizio maggio, in modo da “aspettare” il Pescara e frattanto recuperando Empoli-Chievo e Pordenone-Pisa. Nella seconda, ci si fermerebbe dopo (saltando il weekend del primo maggio e dedicando un paio di settimane ai recuperi) per poi ricominciare il 7. Potrebbe essere il male minore un po’ per tutti. Tutto ciò, però, comporterebbe una compressione della post season, con gare ogni tre giorni e la finale ritardata. In ogni caso, è facile immaginare una coda velenosa di carte bollate.