“Francamente – aggiunge Lalli – non capiamo perché i parchi a tema e gli stabilimenti termali possano riaprire solo a luglio, perdendo così un mese decisivo come giugno in termini di arrivi turistici. I parchi tematici svolgono, tra l’altro, un ruolo di traino per molte destinazioni che senza la loro apertura rischiano di rimanere con alberghi e ristoranti vuoti.
Quanto agli stabilimenti termali, confidiamo che si tratti chiaramente di una svista atteso che le terme, per la loro attività caratteristica, ovvero le cure mediche termali, sono rimaste aperte anche in periodi di lockdown e quindi sarebbe curioso chiuderle proprio adesso.
Così come se le sale al chiuso possono ospitare il 50% degli spettatori rispetto alla capienza, fino a un massimo di 500 persone, viene da chiederci perché la stessa disciplina non si possa applicare anche all’industria dell’intrattenimento prevedendo protocolli specifici e ad esempio chiedendo un pass sanitario che provi l’immunità”.
Per la presidente di Federturismo, “è’ il tempo della responsabilità e chiediamo chiarezza nel rispetto delle regole, perché siamo già in forte ritardo rispetto ai nostri competitor e non possiamo permetterci che interi settori che rischiano di non sopravvivere fino a luglio continuino ad essere dimenticati”.