Nel 2020, nonostante l’avvio ritardato del monitoraggio a causa del lockdown, l’Arpa Campania ha svolto circa 2mila prelievi lungo oltre 400 chilometri di costa, suddivisi in 328 “acque di balneazione”. Due i parametri batteriologici definiti dalla normativa di settore: Escherichia Coli ed Enterococchi intestinali, considerati indicatori di contaminazione fecale.
I risultati vengono pubblicati in tempo reale sul sito dell’Agenzia e diffusi attraverso l’app “Arpac Balneazione” per dispositivi mobili. Da quest’anno, i risultati salienti saranno comunicati anche attraverso il profilo Twitter ufficiale dell’Arpa Campania (https://twitter.com/ArpaCampania ).
«La risorsa mare rappresenta un asset fondamentale della Campania», dichiara il direttore generale Arpac Stefano Sorvino. «Nell’attesa che siano chiarite le modalità di svolgimento della stagione balneare, in fase di riavvio anche in armonia con le recenti disposizioni, i controlli partono regolarmente, in seguito al provvedimento della Regione che ha approvato la programmazione della campagna di monitoraggio.
Ovviamente i prelievi saranno svolti rispettando tutte le disposizioni anti-Covid. Il numero considerevole di campionamenti effettuato dall’Agenzia rende le acque costiere campane tra le più controllate del Mediterraneo dal punto di vista della qualità microbiologica».
Al momento, il 97% delle “acque di balneazione” monitorate dall’Agenzia risulta balneabile. Dal conteggio sono esclusi circa 60 chilometri di costa non idonei alla balneazione per cause diverse dall’inquinamento: aree che ospitano porti, strutture militari, eccetera. Il 90% delle acque di balneazione monitorate risulta di qualità “eccellente” .
Nell’ambito del 3% di acque non balneabili (di qualità “scarsa”), per un totale di circa 13 chilometri, quest’anno si registrano i nuovi ingressi dei tratti di costa di “Est Foce Irno” a Salerno e “Spineta Nuova” a Battipaglia. Sempre in provincia di Salerno, risultano al contrario di nuovo balneabili il tratto “Marina di Cetara” e “Lungomare di Sapri”.
Il quadro della balneabilità può subire variazioni in base ai risultati dei prelievi, che vengono trasmessi ai Comuni, titolati ad adottare eventuali divieti di balneazione anche temporanei. Nel solo mese di aprile, sono programmati 375 prelievi lungo tutta la costa regionale.
«In linea generale», spiega il dirigente responsabile della UO Mare Lucio De Maio, «si osserva negli ultimi anni un miglioramento sempre più evidente, seppure graduale, della balneabilità in Campania, probabilmente dovuto a una gestione più efficace dei sistemi fognari e depurativi, frutto del lavoro sinergico di tutte le istituzioni coinvolte. Tuttavia il nostro livello di attenzione non si abbassa: gli andamenti delle precedenti stagioni balneari suggeriscono che alcune criticità locali permangono, soprattutto in caso di forti piogge che possono mandare in tilt i sistemi di gestione delle acque reflue».
Per approfondire il tema del monitoraggio delle acque di balneazione, si rinvia all’articolo redatto dai tecnici Arpac, pubblicato di recente sul sito del Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente (https://www.snpambiente.it/2021/04/19/al-via-il-monitoraggio-delle-acque-di-balneazione-in-campania/ ).