Quando si andrà al ristorante si dovrà tenere la mascherina indossata negli spazi pubblici e anche a tavola fino a quando non arriverà il cibo. Sarà vietato servirsi al buffet, sempre che non vi sia la supervisione diretta del personale di sala che si occuperà di gestire il flusso di persone. Sarà inoltre vietato sedersi a tavola in numero superiore a 4 commensali, a meno che non si tratti di una famiglia particolarmente numerosa. In poche parole, cinque amici dovranno occupare due tavoli separati. Inoltre, come è stato annunciato venerdì scorso dal presidente del Consiglio, Mario Draghi, i ristoranti all’aperto potranno essere aperti a pranzo e a cena. Quindi non dovranno più chiudere alle 18, come invece era richiesto precedentemente nelle zone gialle, ma potranno andare avanti fino alle 22, orario di inizio del coprifuoco.
Discorso diverso per quanto riguarda invece i ristoranti al chiuso, in questo caso per parlare di riaperture si dovrà aspettare il primo giugno. Le parole d’ordine saranno comunque distanziamento e uso della mascherina che, come abbiano detto prima, sarà da tenere indossata anche una volta seduti a tavola, finché non arriverà il cibo ordinato. Ma non saranno solo queste le regole da tenere d’occhio per chi vorrà concedersi un pranzo al ristorante.
Nei ristoranti, e probabilmente in tutti gli esercizi che somministrano cibi, verrà consigliato di privilegiare l’accesso al locale tramite la prenotazione e sarà chiesto di mantenere l’elenco dei soggetti che hanno prenotato per un periodo di almeno 14 giorni, in modo da poter consentire un eventuale rintracciamento. Nel caso in cui gli spazi lo consentano, sarà presumibilmente consentito accedere anche senza prenotazione. Purché vengano sempre rispettate le norme previste. Inoltre verrà richiesto di favorire la consultazione online del menu tramite le soluzioni digitali, o anche predisponendo un menu in stampa plastificata, che potrà essere igienizzato subito dopo il suo utilizzo.
Ancora in forse l’obbligo di pagamento attravero carta o bancomat, soluzione di cui si era parlato negli scorsi giorni. Non dovrebbe cambiare l’orario del coprifuoco, il cui inizio dovrebbe restare fissato per le 22 e andare avanti fino alle 5 del mattino. Il leader della Lega Matteo Salvini e alcuni governatori avevano chiesto di poter posticipare l’inizio del coprifuoco alle 23 o addirittura a mezzanotte, ma questa soluzione sembra essere naufragata del tutto. Vita dura sia per i ristoratori che per coloro che decideranno di concedersi finalmente un pranzo o una cena al ristorante.
Fonte il Giornale