Primo appuntamento oggi, mercoledì 21 aprile, dalle 9 alle 14, per poi proseguire venerdì e sabato, sempre nella fascia oraria di apertura del mercato. Prevista anche la visita del presidente del Consorzio di Tutela, Giosuè De Simone, su invito di Valentina Stinga, presidente di Agrimercato San Paolo e cofondatrice del consorzio agricolo Sapori di Sorrento.
Il Provolone del Monaco DOP è un formaggio a pasta filata dura, con un sapore inconfondibile e una piccantezza più o meno intensa in base alla stagionatura, che oscilla tra i sei e i diciotto mesi. È un prodotto che, oltre alle qualità organolettiche straordinarie, vanta ben tre leggende sulla sua origine e sull’origine del suo nome.
La più famosa – a cui si ispirano Coldiretti Napoli e Campagna Amica per questa celebrazione – è legata alla pesante mantella di lana che i pastori dei Monti Lattari adoperavano per ripararsi dall’umidità e dal freddo durante la traversata in mare per recarsi a vendere il formaggio a Napoli. Qui, infatti, l’arrivo dei pastori era accolto con l’espressione colorita “È arrivato zì monaco co’ pruvulone!”.
Un’altra leggenda, anch’essa verosimile, si riferisce invece alla forma a pera e al trasporto dei formaggi, raccolti con le corde e portati a spalla dai pastori, così come facevano i monaci questuanti, che utilizzavano allo stesso modo le bisacce. Ultima leggenda, meno nota e più romantica, è quella legata alla storia d’amore clandestina tra un monaco e la moglie di un casaro.
Tra storia e leggenda sopravvive l’eredità di saperi di un’eccellenza unica al mondo. Il provolone ha dimensioni variabili, a seconda della lavorazione manuale con cui viene realizzato, e può pesare tra i cinque e i dieci chili. La sua forma tipica a pera, fiasco o cilindro lo differenzia dal caciocavallo classico per la mancanza della testina a chiusura della sommità. Ha una crosta dura e spessa di circa mezzo centimetro, di colore giallo dorato.
Come accade per quasi tutti i formaggi tradizionali, anche il provolone del Monaco della penisola Sorrentina e dei Monti Lattari è legato ad una razza di vacche, l’agerolese. Queste ed altre curiosità troveranno risposta nello spazio espositivo all’ingresso del mercato coperto di Campagna Amica a Fuorigrotta.