Qualcuno pensa addirittura di non riaprire. «Riaperture? Stiamo valutando. Lunedì potremmo rimanere chiusi». Così, in una nota, l’associazione Lungomare della Salute di Fiumicino che racchiude la maggior parte delle attività di ristorazione della zona.«C’è voglia di tornare a fare quello che più ci piace, ma le norme inserite nel decreto Draghi sono troppo penalizzanti – affermano i ristoratori – È una situazione davvero difficile per noi. Soluzioni? L’abbiamo detto dieci giorni fa, va trovata nel mezzo: il 60 per cento dell’attuale capienza, già decurtata, all’interno e il 40 per cento fuori. Una giusta ipotesi che salvaguarderebbe tutti anche in caso di maltempo e piogge. E in seconda battuta coprifuoco allungato per chi ha consumato e mostra lo scontrino.
Per un Comune come Fiumicino che vive essenzialmente con i clienti romani è il minimo». «Se le cose non dovessero cambiare nelle prossime ore? I risultati sarebbero certi: zero o pochissimi clienti e ulteriori costi da dover gestire. Se non siamo falliti ancora questo potrebbe essere il modo giusto. Noi vogliamo riaprire, vogliamo lavorare, tornare a fare quello che più ci piace rispettando le regole anti contagio. Ma così è troppo