Il nuovo decreto Covid ha reintrodotto le zone gialle e dunque da lunedì 26 aprile le regioni dove la situazione pandemica è sotto controllo torneranno nella fascia di minori restrizioni.
In base alle ipotesi valutate dagli esperti dell’Istituto superiore di Sanità e del ministero della Salute dopo il monitoraggio settimanale dei dati sull’andamento epidemiologico del Covid-19 sarebbero 14 le Regioni e 2 le Province Autonome a puntare alla zona gialla da lunedì prossimo, 26 aprile, come previsto dal decreto Riaperture. Le Regioni sono: Abruzzo, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Molise, Marche, Piemonte, Pa Bolzano, Pa Trento, Toscana, Umbria e Veneto. In bilico, tra giallo e arancione, la Puglia. Le regioni in arancione, costrette quindi per ora a perdere il treno delle riaperture, sarebbero Basilicata (rischio moderato, incidenza settimanale 201 casi per centomila abitanti), Calabria (rischio alto, incidenza 152), un po’ a sorpresa anche Sardegna (rischio alto, incidenza 132), Sicilia (rischio moderato, incidenza 175) e Val d’Aosta (rischio moderato, incidenza 227).
La Campania torna zona gialla e puntuale arriva l’ordinanza del governatore Vincenzo De Luca.
Nel testo il governatore richiamai dirigenti scolastici alla puntuale applicazione delle linee guida nazionali e dispone che «ove il rispetto della soglia minima di attività in presenza, stabilita per le scuole secondarie superiori nel 70% della popolazione studentesca, risulti incompatibile con l’applicazione delle linee guida nazionali, vengano adottate dai dirigenti scolastici forme flessibili nella organizzazione dell’attività didattica, al fine della riduzione dell’attività in presenza nella misura necessaria ad assicurare il rispetto del distanziamento minimo richiesto dalle vigenti misure di sicurezza, in ogni caso assicurando almeno il 50% delle presenze».