In Italia, il sondaggio YouGov , ha rilevato che il 48% dei tifosi si è dichiarato contrario al progetto Super Lega (8% “estremamente favorevole”, 27% “favorevole”, 24% “contrario”, 24% “estremamente contrario”, 18% “non ha espresso considerazioni”).
La proposta “aziendale” di dodici club europei di organizzare una Super Lega, conferma sempre più le difficoltà “economico finanziare” delle società di calcio in tema di “continuità aziendale”.
Le prime stime dell’effetto Covid19 sulle società di calcio del “vecchio continente”, (attivate da Calcio&Finanza) rilevano una “diminuzione di ricavi societari” per un valore determinato tra i 6,5 mld euro e 8,00 mld di euro, con relativa ricostruzione a breve del capitale sociale per un valore stimato di pari importo (solo i 20 top club europei, hanno perso circa 1,1 mld di euro).
Il progetto ESL, in sede di programmazione, non ha calcolato, l’impatto che lo stesso poteva avere sui tifosi, i quali grazie ai “ricavi da stadio” e “ricavi da marketing”, contribuiscono per il 18/21% alla vita aziendale dei propri club di riferimento.
Allo stato i club di calcio, si presentano sul mercato, come “soggetti sui generis”, rispetto al “prodotto commercializzato” ed ai “fattori della produzione” utilizzati.
Il “prodotto” spettacolo ed i “calciatori” fattori della produzione, rendono i club di calcio oggetto di osservazione per i classici “stakeolder” per il mercato, per i tifosi, e per le aziende sponsor.
In tale situazione, per migliorare la valutazione del “brand societario”, con relativo aumento per il club dei propri ricavi commerciali, bisogna attivare un’efficiente ed efficace politica di fidelizzazione dei propri tifosi.
Tifosi, “attori principali” della fase aziendale “post Covid19”?
Antonio Sanges – Dottore Commercialista