Una circolare del ministero dell’Interno chiarisce che anche se bar e ristoranti riaprono a pranzo e a cena in zona gialla da lunedì 26 aprile, secondo quanto previsto dal nuovo decreto Covid, i clienti possono bere e mangiare solo al tavolo, negli spazi aperti a disposizione. Non è possibile invece ordinare e consumare al banco cibo o bevande. I locali al chiuso dovranno aspettare ancora per poter riaprire: la ripartenza per queste attività è prevista per il 1 giugno.
La circolare esplicita che è consentito “in zona gialla, lo svolgimento delle attività dei servizi di ristorazione con consumo al tavolo, esclusivamente all’aperto e nella fascia oraria compresa fra le ore 5,00 e le ore 22,00. Rimane esclusa, relativamente agli esercizi pubblici di somministrazione di alimenti e bevande, la possibilità di consumazione al banco”.
Secondo i rappresentanti della categoria si tratta di un passo indietro rispetto alle regole per la zona gialla in vigore a marzo, quando appunto era possibile consumare al banco nei locali.
“È arrivata poco fa la circolare del Ministero dell’interno in cui viene spiegato che il consumo al banco nei locali è vietato. Sono molto amareggiato in quanto siamo tornati indietro rispetto alla norma che prevedeva consumo al banco in zona gialla quindi non si tratta di una riapertura verso la normale attività”, ha commentato Claudio Pica presidente della Fiepet-Confesercenti di Roma e vice presidente nazionale.
“Fino a ieri c’era un pò di confusione, la circolare del ministero di oggi è chiara: è vietato il consumo al banco. Così è un giallo mascherato di arancione“, ha sottolineato Pica.
Il decreto riaperture ha “un nome fuorviante, visto che il provvedimento, per i bar, si traduce in realtà in un inasprimento delle restrizioni”, ha detto ancora la Fiepet Confesercenti.
“Di fatto, da lunedì, per le imprese senza posti all’esterno sarà di nuovo zona arancione anche in zona gialla, visto che si impone il divieto di consumo all’interno dei locali, nemmeno in piedi al banco, fino a giugno”.
“Una norma da rivedere ed incomprensibile – afferma Giancarlo Banchieri, presidente nazionale delle imprese della somministrazione – oltretutto specificata con grave ritardo da una circolare del Ministero degli interni resa pubblica ad appena due giorni dalla supposta ripartenza”.
“Ci sentiamo presi in giro ci è stato detto che si riapriva prima, ma la realtà è ben diversa. E se prima per i bar si profilava, dopo il 30 aprile, la possibilità di tornare a lavorare almeno in zona gialla, permettendo ai clienti di consumare all’interno dei locali, ora con il decreto riaperture, paradossalmente, si resterà chiusi un altro mese”.
Fonte: Fanpage.it
ma che cazzo ha riaperto a fare allora? e meno male che questi soni i migliori!!!!!!!!!!!!!!!
che strunzat!!!!
In chiesa invece si può stare uno addosso all’altro…
Conte tutta la vita , solite cose all italiana quando sei nel meglio del tuo lavoro devi andare via
Ministero, chi ci governa, dovete fare tutti una brutta fine ma soffrendo tantissimo