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Riconnettiamo la speranza: otto Tablet per l’Ospedale di Salerno

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Nella giornata di ieri sono stati consegnati otto tablet presso l’Azienda Ospedaliera “San Giovanni di Dio e Ruggi D’Aragona” alla presenza del direttore generale Vincenzo D’Amato, del responsabile del plesso del Da Procida Vincenzo De Paola e del direttore sanitario Anna Borrelli.

La Fondazione della Comunità Salernitana, rappresentata dalla presidente Antonia Autuori e dalla consigliera di amministrazione Paola de Roberto, insieme al Comitato di quartiere San Francesco, con la presidente Laura Vitale, hanno lanciato una raccolta fondi per riconoscere l’impegno e garantire supporto morale e materiale al sistema sanitario salernitano, duramente provato dalla pandemia e ai pazienti ospiti delle nostre strutture.

In particolare, la Fondazione della Comunità Salernitana ha accolto la richiesta di Michele Gagliardi, presente all’incontro, che in qualità di ex paziente del Covid center dell’ospedale Da Procida, ha voluto valorizzare il merito dei tanti operatori socio-sanitari in servizio.

“A dicembre ho avuto il Covid – racconta Michele Gagliardi – e sono stato ricoverato all’ospedale Da Procida. Lì ho conosciuto tante persone, sia pazienti come me, sia medici e personale sanitario. Dire loro grazie è poco. Un ambiente “familiare”, accogliente, con cure efficaci. Nella mia permanenza in ospedale ho verificato, spesso, che molti pazienti avevano difficoltà a vedere virtualmente i propri cari perché, nella migliore delle ipotesi, avevano cellulari vecchi, non idonei allo scopo. D’accordo con i sanitari e con l’appoggio fondamentale della Fondazione della Comunità Salernitana, ho promosso una raccolta fondi per regalare dei moderni tablet”.

“Dopo il progetto Bella Sempre – dichiara Antonia Autuori – che ha consentito la donazione del casco refrigerante Paxman Scalp contro la caduta dei capelli delle persone soggette a chemioterapia, è partita questa nuova iniziativa con cui, ancora una volta, la Fondazione ha concretizzato la volontà di tanti di donare, rispondendo alle piccole-grandi esigenze delle persone malate”.

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