Salvatore – dopo aver portato a casa un punteggio stratosferico di 14.933 durante le qualificazioni maschili di giovedì 22 aprile – riesce a conquistare la finale di specialità ottenendo il terzo miglior punteggio agli anelli.
Nella finale di sabato 24 aprile, con un esercizio da 14.900 di grande spessore, si posiziona sul terzo gradino del podio conquistando la medaglia di bronzo agli anelli ai Campionati Europei di Ginnastica Artistica 2021, a un passo dal greco Eleftherios Petrounias (oro alle Olimpiadi di Rio 2016) e dal russo Nikita Nagornyy (campione del mondo in carica).
Quella di Salvatore, detto Thor come il Dio della tempesta anche per la sua struttura muscolare, è una storia molto particolare ed emozionante. Classe ’93, di Castellammare di Stabia. Il suo primo tecnico è stato Angelo Radmilovic, allenato successivamente anche da Serguei Oudalov e Daniel Popescu, attualmente è seguito da Marcello Barbieri, tecnico di Ginnastica Salerno, la società che l’ha “adottato” dopo un infortunio e che l’ha curato e recuperato – fisicamente e psicologicamente – dopo un periodo particolare legato a delle difficoltà che lo avevano portato a lasciare la ginnastica.
Emblematico il commento di Andrea Fusco e Carmine Luppino durante la diretta di Rai Sport degli Europei in cui racconta la bellissima e intensa storia di Salvatore:
“Salvatore è arrivato terzo nel 2019 in coppa del mondo a Koper in Slovenia. Ma la storia di Maresca è particolare. Lui dice che la ginnastica lo ha salvato da una strada sbagliata in un quartiere non facile. Il padre Luigi, infatti, scomparso nel 2015, lo seguiva ovunque proprio per impedirgli di finire nel vicolo ceco della criminalità.
A causa di un infortunio aveva smesso con la ginnastica quando ha incontrato Antonello Di Cerbo che gli ha proposto di andare a gareggiare e fare l’istruttore a Salerno. Con lui, quindi, ha ripreso ad allenarsi e a gareggiare.
Dice Salvatore ‘gli anelli sono il mio giocattolo, la ginnastica mi aiuta a vedere il lato bello della vita. Un giorno tornerò a Castellammare e ci vivrò con la famiglia perché nella mia città ci sono tante persone perbene, sono sicuro che ce la farò!’ Anche lui grande determinazione e soprattutto la grande consapevolezza che la ginnastica lo ha salvato da quella che poteva essere una strada sbagliata, quella che lui stesso definisce ‘la strada dei deboli’, quella più facile. Chi ha forza e ama la famiglia – sostiene Salvatore – non la sceglie però se non ci fosse stata la ginnastica veramente avrei potuto imboccare una strada sbagliata.”