Le ordinanze firmate dal ministro della Salute, Roberto Speranza, dopo la cabina di regia del 30 aprile, porteranno in zona rossa la Valle d’Aosta e in zona arancione la Sardegna. Non si registrano altre variazioni, con Basilicata, Calabria, Puglia e Sicilia che restano in arancione e tutte le altre Regioni che sono invece in zona gialla. Le ordinanze firmate da Speranza, quindi, sono due: una per il passaggio in rosso della Valle d’Aosta e l’altra per la zona arancione – dopo il rosso delle scorse settimane – della Sardegna.
Quali Regioni ci sono in zona arancione e rossa
L’unica Regione ora in zona rossa è la Valle d’Aosta, che accede alla fascia con più restrizioni non per l’Rt – in discesa allo 0,82 – ma per un’incidenza che supera il valore limite dei 250 casi ogni 100mila abitanti: in Regione l’ultimo valore registrato è di 265, di pochissimo al di sopra della soglia.
In arancione ci sono Basilicata, Calabria, Puglia, Sicilia e Sardegna. Per la Basilicata i dati sembrano in miglioramento, ma l’indice Rt è ancora al di sopra del valore di 1, esattamente a 1,02. In Calabria invece la conferma della zona arancione dipende dalla valutazione di impatto considerata alta, così come in Puglia. In Sicilia, invece, a incidere è anche e soprattutto l’Rt, ora a 1,05. In miglioramento sono anche i dati della Sardegna, con incidenza bassa e anche Rt in calo, ma la Regione veniva dalla zona rossa.
Quali Regioni sono in zona gialla
Gran parte dell’Italia resta in zona gialla, il che vuol dire che possono rimanere aperti bar e ristoranti all’aperto, ma anche libertà di spostamento tra Regioni senza vincoli. In zona gialla ci sono: Abruzzo, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte, Provincia autonoma di Bolzano, Provincia autonoma di Trento, Toscana, Umbria e Veneto. Nessuna Regione, invece, passa in zona bianca e ancora sembra molto presto prima che qualche territorio possa tornare alla fascia con meno restrizioni, finora applicata solamente in Sardegna per pochi giorni.