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Denuncia Cisal: “Il Covid non esiste per gli stabilimenti balneari di Eboli”

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“La prefettura di Salerno, il commissario straordinario del Comune di Eboli e le istituzioni intervengano su quanto sta accadendo, da qualche fine settimana, sul litorale ebolitano. Mentre liberi professionisti, artigiani e commercianti rispettano le regole anti-contagio, ci sono fenomeni che sembrano essere immuni da controlli o sanzioni.

Ma cosa si aspetta ad intervenire? Ci sono stabilimenti balneari che, in barba a tutto, organizzano pranzi con discoteca come se il Covid non fosse mai esistito. Ma questi assembramenti non si vedono? I video sui social non bastano come prove. Ma lo Stato dov’è?”.

Così Gigi Vicinanza, segretario della Filp Cisal Salerno, commenta quanto accade, dal week-end dello scorso 25 aprile, sul litorale ebolitano. “Eboli vive un momento delicato, attualmente commissariata dopo una vicenda giudiziaria che ha travolto buona parte della sua classe politica. Potevo capire il lassismo di un’estate fa, ma ora al governo della città si trova Antonio De Jesu, persona dal curriculum importante che stimo dai tempi in cui era questore a Salerno.

Davvero bisogna aspettare che scoppi un focolaio prima di intervenire? Non è giusto per quelle persone che rispettano le regole e che, magari, per oltre 50 giorni non hanno potuto lavorare perché lo Stato non glielo permetteva. La mia non è una caccia alle streghe. Ma non si tratta di pranzi in totale sicurezza.

No, qui si balla. Lo dicono i video e non Vicinanza. Spero che prefettura, commissario straordinario del Comune e forze dell’ordine intervengano. Denunciare? Lo faccio pubblicamente e si può intervenire anche d’ufficio. Altrimenti il sistema dei controlli non funziona”.

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