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Pescara retrocesso in serie C: ora la Salernitana si gioca la A all’Adriatico

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In Serie B sentenzia la seconda compagine che non farà più parte della cadetteria: il Pescara è retrocesso in Serie C dopo il pesante ko rimediato in trasferta sul campo della Cremonese. Il Delfino, al termine di un campionato difficilissimo, saluta la seconda serie di calcio italiano.

Il Pescara Calcio ammaina bandiera bianca e perisce, definitamente, sotto ai colpi inflessibili della Cremonese di Fabio Pecchia che, in questo penultimo turno di campionato, rifila un netto 3-0 alla banda guidata da Gianluca Grassadonia. È Serie B per il club del proprietario Daniele Sebastiani che, negli anni, aveva riportato due volte gli abruzzesi in Serie A. Dopo la salvezza della scorsa stagione colta ai calci di rigore contro il Perugia, capace di ritornare subito in B, i biancazzurri si arrendono alle mille difficoltà incontrate in questo torneo.

Le avvisaglie del “brutto andazzo” avevano fatto capolino già lo scorso anno ma, in quel caso, il Dio del Calcio premiò il Delfino dagli undici metri garantendogli la salvezza. In questo campionato l’obiettivo, mai veramente centrato, era di vivere una tranquilla stagione cercando di non rimanere invischiati nella zona rossa della graduatoria. Proposito spezzato sul nascere: il Pescara torna in Serie C dopo aver totalizzato, nel campionato ancora in corso di svolgimento, 32 punti arrivati da 7 vittorie, 11 pareggi e 19 sconfitte. Davvero troppe per poter sperare nella permanenza. Anche la differenza reti è impietosa: 29 goal fatti contro i 57 incamerati che porta ad un -28 da brividi.

Adesso, gli abruzzesi dovranno metabolizzare l’onta della retrocessione e pianificare, esattamente come quel Perugia sconfitto al fotofinish lo scorso anno, una rapidissima risalita in Serie B. Il Pescara è più volte risorto dalla proprie ceneri: può farlo anche stavolta.

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