Marina d’Arechi nuovamente porta alla città di Salerno l’unica bandiera blu, che premia la continua ricerca di soluzioni adeguate alle aspettative dei diportisti nautici, continuamente coniugate con il rispetto e la valorizzazione degli equilibri ambientali, la tutela del contesto marino e della fauna ittica, che popola in grande quantità le acque del porto turistico.
In questa visione è stato in questi giorni installato un modernissimo impianto di dissalazione e potabilizzazione, molto innovativo, dell’azienda Joseph Egli Italia, in grado di produrre dal mare 200 mc di acqua dolce al giorno, evitando così di assorbire, particolarmente nel periodo estivo, risorse idriche dall’acquedotto cittadino.
Il Marina d’Arechi si presenta quest’anno con il raddoppio dei varchi riservati all’accesso del pubblico, anche non diportista, e con l’allargamento dell’ingresso pedonale, sempre libero per tutti, posizionato, ora, nell’ambito dell’ingresso principale. In questo modo tutti potranno accedere per godere dei servizi e dell’ambiente del Marina, mentre, naturalmente, rimane riservato l’accesso ai moli ed ai pontili di ormeggio delle imbarcazioni. (vedi foto allegata).
“È un riconoscimento – afferma Agostino Gallozzi, presidente di Marina d’Arechi S.p.A. – che premia l’impegno continuo da parte nostra di mantenere sempre alta la qualità dell’offerta, privilegiando soluzioni in grado di valorizzare la risorsa mare e la piena accoglienza delle imbarcazioni e delle persone, diportisti o meno, che desiderano frequentare uno dei porti turistici di maggiore pregio d’Italia. Siamo impegnati in un vero percorso culturale e di educazione ambientale, per diffondere tra tutti gli stakeholders della marina, diportisti, clienti, fornitori, staff, la motivazione, la coscienza e la responsabilità della ecosostenibilità, scelta non soltanto etica ma anche competitiva per la nostra economia.” (ANSA).
Bene…tutto ok!
…ma il famoso ponte con la vela?
L’idea geniale di questo porto turistico era che sarebbe dovuto essere distaccato dalla terra ferma e raggiunto da “il ponte” facendo così circolare l’acqua tutto intorno alla struttura.
Ora non è così e quella stradina di collegamento con il molo turistico ha fatto in modo che l’idea originale è persa.
La struttura a mo’ di vela che avrebbe reso il contorno più congeniale e bello.
Ma le istituzioni non c’entrano è una questione “privata” cioè l’imprenditore investe se c’è un ritorno e ora il business è solo il porto in se!
Quindi tutto resta sulla…carta.
Vincenzo