Il Ceo di Smet, Domenico De Rosa favorevole al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza varato dal Governo Draghi, col quale si stanzieranno ben 630 milioni per investimenti strutturali. Pesa però la mancanza di politiche sul settore automobilistico.
La notizia del varo del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza da parte del Governo Draghi ha dato molto a cui riflettere. I sentimenti raccolti nel settore della Logistica e dei Trasporti sono di prudente ottimismo, considerando il periodo in crescita e la ripresa, seppur molto graduale, delle attività prevista per tutto il 2021. Domenico De Rosa, Ceo di Smet nonché presidente della Commissione Autostrade del Mare di Alis, ha recepito con entusiasmo il progetto del governo Draghi e lo stanziamento di 630 milioni d’euro per investimenti strutturali più ulteriori 1,2 miliardi d’euro riservati ad interventi sui principali porti del Mezzogiorno.
“Riteniamo positiva la previsione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza – ha affermato il Ceo di Smet, Domenico De Rosa – di destinare 630 milioni di euro per investimenti infrastrutturali volti ad assicurare un adeguato sviluppo dei collegamenti delle aree ZES (Zone Economiche Speciali) con la rete nazionale dei trasporti, in particolare con le reti Trans Europee (TEN-T). Questo delle zone ZES è un’opportunità straordinaria per il trasporto intermodale ma anche per lo sviluppo economico di interi distretti logistici e semindustriali“.
Sviluppo ma non solo. La paura è che si punti troppo sulle nuove opere e poco sulla manutenzione di quelle preesistenti, soprattutto quelle del Sud, in netto ritardo rispetto al Nord Italia e ancor di più al Nord Europa. Un appello già rivolto negli ultimi mesi da De Rosa all’indirizzo dell’esecutivo e che rischia di rimanere inascoltato come pure la questione relativa all’assenza di fondi per il settore dell’Automotive.
“Siamo sinceramente sorpresi di dover osservare l’assenza poco comprensibile dell’automotive nel PNRR – commenta in maniera critica la scelta l’amministratore dei Smet – Riteniamo che un settore altamente strategico come è certamente questo per il nostro Paese non possa essere che al centro di un efficace piano di rilancio industriale vero e che solo in questo modo possa essere valorizzato come volano per l’intera economia e generare lavoro“.
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