L’intruso si fece una capatina a Salerno già nel ’99, assumendo le sembianze di una tragica frana che seminò morte e distruzione nel sarnese. Stavolta, alla vigilia del ritorno dei granata nella massima serie, travestito da ladro si è portato via Fulvio De Maio, togliendogli la parola prima che potesse dirne un’altra delle sue, una di quelle frasi mai scelte tra citazioni illustri, come fanno i finti dotti, ma tutte sue, mai banali, spesso esilaranti che hanno fatto e faranno storia e scuola, perché lui non era un opinionista. Lui era opinione.
Tra migliaia di messaggi passati sui social, ne scegliamo uno: “te ne sei andato prima, tanto sapevi già che andavamo in serie A”. Conoscendolo bene, possiamo confermare che è proprio così: Fulvietto sapeva sempre tutto in anticipo. Nel calcio come nella vita. Loris, invece, non sapeva a cosa stava andando incontro, a bordo del suo motorino.
Sapeva solo di essere felice, non poteva sapere che l’intruso lo stava aspettando, che aveva scelto proprio lui per dare un’altra coltellata ad una città in festa. La vita va avanti, com’è giusto che sia anche i festeggiamenti. Ma nessuno mai dimenticherà Fulvio, nessuno mai dimenticherà Loris. Alla faccia dell’intruso.
Sono un padre e tifoso, e sono stato prima di tutto un figlio “vivace”.
Cari ragazzi, cari ragazzini, non pensate che le cose cattive capitino sempre agli altri, non si può sapere.
Dovete VIVERE, divertirvi, fare tutto quello che vi passa per la testa, ma prima di fare, fermatevi un solo secondo, cercate di guardare un po’ oltre e quello che potrebbe accadere….. Pensate a chi non c’è più e pensate a chi sta in pensiero per voi, ma soprattutto ricordatevi di chi non è più tra noi.
R. I. P. Loris