Fra gli indagati: medici, procacciatori d’affari, titolari di agenzie automobilistiche e loro dipendenti, tutti conniventi nella mercificazione dei certificati medici necessari per perfezionare l’iter delle pratiche di rilascio/rinnovo delle patenti di guida e in alcuni casi anche di porto d’armi.
Il sistema prevedeva la cessione di un corrispettivo stimato fra i 90,00 e i 120,00 euro a prestazione, al fine di ottenere la certificazione medica attestante l’idoneità psicofisica degli interessati, senza essere sottoposti alla visita medica. Rivolgendosi direttamente all’agenzia, era possibile presentare la documentazione necessaria, omettendo di essere sottoposti alla prescritta visita medica, il cui certificato, falsamente attestato, veniva rilasciato da medici conniventi, certificatori per conto del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.
L’articolata e complessa attività di indagine, condotta dal Nucleo Operativo Radiomobile della Compagnia di Agropoli, ha consentito nell’arco temporale di alcuni mesi di ricostruire innumerevoli episodi di corruzione e falso, portando alla luce l’esistenza di una consuetudine di accordi illegali con lo scopo di creare un business dei certificati, per un giro d’affari di decine di migliaia di euro.
Lo fanno dappertutto, non solo lì