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Salerno e la ripresa del settore crocieristico (di Enzo Todaro)

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Il porto commerciale di Salerno è un approdo privilegiato non solo e non tanto per la sua posizione geografica quanto per la celerità nella delicata attività di carico e scarico delle merci anche alla rinfusa e, soprattutto, per il costo dei noli assolutamente competitivo rispetto ad altri scali che affacciano sui mari tirreno ed adriatico.

Manca, almeno per ora, il comparto crocieristico che negli anni in cui non imperversava la pandemia ha contribuito notevolmente alla traballante economia locale

Nessuno oggi è in grado quando e se le navi da crociera attraccheranno al porto di Salerno e sbarcheranno decine di crocieristi per il tour in città, le visite programmate a Pompei, a Velia, a Paestum, alla Certosa di Padula

Un certo numero di crocieristi preferisce visitare le perle della Costiera Amalfitana servendosi dei traghetti da Salerno per Capri, positano, Amalfi, Maioiri, Minori.

Il crocierista statisticamente lascia cento euro al movimento commerciale locale. L’auspicata ripresa del settore crocieristico sarebbe una boccata d’ossigeno per il terzierio, lo shopping in genere, la ristorazione.

L’incidenza nella bilancia dei pagamenti è massima. Un supporto economico andrebbe anche ai tassisti.

di Enzo Todaro

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