“Le condizioni in cui versava il monumento erano a dir poco vergognose – si legge in una nota del movimento -, il marmo era interamente ricoperto di muffa, immondizia, gomme da masticare ed altro. La targa era ricoperta di ruggine e le parole incise erano quasi del tutto cancellate. Prendiamo atto che questo è il modo in cui le istituzioni locali ricordano un figlio della loro stessa città ucciso dall’odio politico”.
“Nonostante i vari appelli lanciati fino a poche settimane fa anche da altri partiti e movimenti – continua la nota – l’amministrazione non è mai intervenuta, ed è per questo che abbiamo agito in prima persona per riportare nuovamente civiltà e per rendere merito e giustizia a Carlo Falvella”.