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Blocco dei licenziamenti, rischio disoccupazione per quasi 2 milioni di lavoratori

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La questione del blocco dei licenziamenti sembra essere giunta all’epilogo.
Dopo le numerose deroghe, il termine ultimo è fissato al 30 giugno, anche se dal 1 luglio al 31 ottobre resta il divieto per i destinatari dell’assegno ordinario e della cassa integrazione in deroga.
Lo stop del blocco potrebbe costituire un problema sociale molto complesso, e la situazione sta diventando oggetto di numerose iniziative delle sigle sindacali.
I sindacati sono molto attivi su questo fronte, in particolare la Uil che ha manifestato grande preoccupazione per tale situazione.
Il Segretario Pierpaolo Bombardieri, sostiene che il termine del blocco si tradurrebbe una perdita stimata, tra 500mila e 2 milioni di posti di lavoro.
Secondo il leader sindacale si sta per scatenare una bomba sociale, in particolare se non verrà prima fatta la riforma degli ammortizzatori sociali.
Nel corso di una conversazione in Radio Anch’io, il segretario ha sottolineato criticità maggiori di quelle già messe in luce da Bankitalia.
Gli attuali dati non ammonterebbero ai 500mila stimati dall’istituto, ma sarebbero circa 2 milioni.
I lavoratori hanno bisogno di una risposta al più presto.
Il premier Draghi, sulla questione, ha ascoltato soltanto Confindustria e la norma non risulta frutto di mediazione ma esclusivamente un recepimento delle loro richieste.
Il leader sindacale, dopo le critiche al Presidente del Consiglio, sembra intenzionato a proseguire la battaglia e a difendere i lavoratori dall’attacco a gamba tesa di Confindustria.

Olindo Nuzzo
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