Lo hanno identificato gli scienziati dello Scripps Research Institute di La Jolla, in California, uno dei più grandi centri di ricerca in scienze biomediche al mondo, che hanno esaminato una serie di campioni di sangue raccolti prima della pandemia, confrontandoli con quelli di persone che hanno contratto l’infezione da Sars-Cov-2.
L’indagine, pubblicata nel dettaglio in uno studio su Nature Communications, ha permesso agli studiosi di identificare un tipo di anticorpo cross-reattivo, cioè in grado di neutralizzare in modo crociato sia i coronavirus endemici del raffreddore sia i ceppi più pericolosi, come Sars-Cov-2. Nei test di laboratorio, l’anticorpo ha dimostrato anche di reagire con il virus Sars-Cov, il patogeno responsabile dell’epidemia di Sars del 2002-2004.
“Siamo stati in grado di determinare che questo tipo di anticorpo cross-reattivo è prodotto da una cellula B della memoria che è inizialmente esposta a un coronavirus che causa il raffreddore, e viene poi richiamata durante l’infezione da Sars-Cov-2” ha spiegato Raiees Andrabi, ricercatore del Dipartimento di Immunologia e microbiologia dello Scripps Research Institute e co-autore senior dello studio.
Le cellule B della memoria sono una parte essenziale del sistema immunitario, in quando sono in grado di “ricordare” il patogeno già incontrato e possono circolare nel flusso sanguigno anche per decenni, pronte ad essere richiamate per entrare in azione se la minaccia si ripresenta, producendo anticorpi mirati.
Quello isolato dai ricercatori, in particolare, ha dimostrato di reagire principalmente con una porzione alla base della proteina Spike, chiamata subunità S2, una regione altamente conservata nei coronavirus e che potrebbe essere sfruttata come bersaglio per lo sviluppo di farmaci e futuri vaccini sia contro Sars-Cov-2 (e varianti di Sars-Cov-2) sia contro altri ceppi della famiglia Coronaviridae.
“Se in futuro emergerà un altro coronavirus mortale e quando accadrà, vogliamo essere preparati – ha aggiunto l’immunologo Dennis Burton, co-autore senior della ricerca e docente dello Scripps Research Institute – . La nostra identificazione di un anticorpo cross-reattivo contro Sars-Cov-2 e i coronavirus più comuni è un passo in avanti promettente sulla strada dello sviluppo di un vaccino o di una terapia a più ampio spettro”.
Fonte: scienze.fanpage.it