Per la Campania invece c’è ancora da attendere e solo dal 21 giugno si potrà probabilmente centrare questo obiettivo che consentirà di accompagnare al meglio il decollo della stagione turistica. Con un dato di incidenza (i nuovi casi contati in una settimana per 100 mila abitanti) di 65, registrato in media nella settimana che va dal 20 maggio a giovedì scorso e pur con un indice di occupazione dei posti letto Covid in netta discesa (21 per cento in area medica e 13 per cento in terapia intensiva) solo dalla prossima settimana si potrà iniziare il conto alla rovescia di 21 giorni sotto soglia di rischio. Poco importa che l’indice Rt (quello che misura la capacità di diffusione del virus ma non più centrale negli indicatori dell’epidemia) sia a 0,7 e dunque allineato a quello medio nazionale. «Attualmente il dato nazionale di incidenza media è calato molto – avverte Enrico Coscioni, consigliere per la sanità del governatore De Luca e presidente di Agenas – ora siamo a 47 casi ogni centomila abitanti, una settimana fa eravamo a 66 e due settimane fa a 96. Per la Campania si profila il calo che avevamo già intrapreso e abbiamo dato indicazioni ai manager di svuotare progressivamente i reparti Covid. E’ bene non abbassare la guardia».
In effetti con un’incidenza di 98 casi per 100 mila abitanti superiore del 30 per cento al valore medio regionale è Napoli con una manciata di popolosi Comuni della cinta nord e sud della città a tenere la Campania ancora fuori dalla white area. Una tendenza bilanciata dall’aumento dei guariti che nel capoluogo crescono al ritmo di oltre 2 mila a settimana e che, insieme ai vaccinati, ormai a quote che sfiorano le 500 mila unità, conferiscono uno scudo immunitario a un napoletano su due. Uno scenario in cui emergono tuttavia varianti virali pericolose, come quella indiana: dopo i tre casi individuati e sequenziati in una scuola a Torre Annunziata (due docenti e un segretario di una stesso istituto) c’è un quarto caso a Portici che peraltro è il luogo di residenza dei primi. L’allerta della Asl Napoli 3 sud è massima.
Le vaccinazioni sono l’arma letale per il virus. In Campania sono oltre 3 milioni le dosi somministrate finora (oltre 2 milioni di prime punture e il resto di richiami) e le fasce di anziani e fragili vaccinati supera il 90 per cento sulle adesioni. Restano tuttavia al palo circa 50 mila anziani che non si sono mai fatti avanti per prenotare la puntura, altrettanti over 70enni. In attesa di reclutarli con la medicina del territorio, la vaccinazione in farmacia e nei distretti si pensa a rendere immuni i giovani. La Campania è la regione più verde d’Italia e si aspettano le dosi che occorrono A breve partirà una lettera del commissario nazionale Paolo Figliolo a tutte le Regioni: dal 3 giugno si darà la possibilità di aprire le vaccinazioni contro il Covid a tutte le classi d’età. In arrivo in Campania dovrebbero esserci per giugno circa 2 milioni di dosi sufficienti a comporre con nuove tessere il puzzle delle immunizzazioni L’imminente via libera, da parte di Aifa alle vaccinazioni per la fascia 12-15 anni con Pfizer aprirà i centri vaccinali a circa 300 mila ragazzi in Campania a cui vanno aggiunti altri 70 mila 18enni che si accingono a sostenere l’esame di maturità a cui dare la precedenza con il monodose Johnson & Johnson.
Fino al 3 giugno tuttavia non c’è ancora una linea unitaria nelle varie Asl campane per vaccinare i giovani e si procede in ordine sparso: a Napoli città la Asl del capoluogo ha avviato ieri le prenotazioni per un open day Astra Zeneca per i giovani dai 20 ai 39 anni per lunedì 31 maggio presso l’hangar Atitech (Capodichino). A Napoli 2 nord invece il vaccino si fa in riva al mare per i giovani ventenni con la serata Johnson Happy Hour in programma a Pozzuoli sulla Piazza a Mare oggi a partire dalle ore 18,00. Al porto di Pozzuoli nel corso della serata sarà somministrato il vaccino monodose Johnson & Johnson. A Caserta c’è il Moderna Day VacciniamocInsieme il 1 giugno presso i centri vaccinali della Caserma Brigata Garibaldi e S. Andrea del Pizzone-Francolise, per una giornata di punture dedicate ai giovani dai 18 ai 25 anni a patto però che si accompagnino a un over 65enne. Un modo per recuperare una parte dei riluttanti o degli anziani fantasma che nessuno ha finora avuto modo di condurre in un centro vaccinale e che però sono circa il 15 per cento di questa fascia di età in tutta la regione.