Il giudice Lamberti scampò miracolosamente ai colpi esplosi dai killer della camorra, ma perse la vita la figlia Simonetta seduta sul sedile posteriore dell’auto. Il fascio di fiori è stato deposto dal Sindaco insieme alla sorella Serena davanti al monumento che ricorda il sacrificio di Simonetta, nel Parco Falcone e Borsellino, alla presenza anche della cugina Agata e dello zio Alfredo Lamberti, degli Assessori e Consiglieri comunali, dei bambini ed insegnanti della classe I sezione A, della scuola media Balzico, frequentata da Simona, di Marcello Ravveduto, docente alle Università di Salerno e di Modena e Reggio Emilia, impegnato nella lotta alla camorra, dei rappresentanti dell’Associazione Liberi Avvocati Salernitani e di tanti cittadini. Un mazzo di fiori è stato deposto anche da un rappresentante della tifoseria della Cavese, da sempre vicini alla sorella Serena ed alla famiglia Lamberti.
“Simonetta è e resterà sempre nel cuore dei cavesi – afferma il Sindaco Servalli – il prossimo anno, in occasione del 40º anniversario, liberi dal covid, organizzeremo una cerimonia per ricordarla e testimoniare che il suo sacrificio ha scosso le coscienze di tutte quelle persone che si riconoscono nel monito del Presidente Mattarella: o si sta contro la mafia, o si è complici. Non ci sono alternative”.
Commossa Serena Lamberti, che seppur nata dopo la tragica morte di Simonetta, ha dedicato la sua vita al ricordo della sorella ed a trasmette alle nuove generazioni l’impegno a non piegarsi alla criminalità.
“Simonetta è più viva oggi di tanti camorristi che respirano ma sono morti dentro – afferma Serena Lamberti – è mi piace immaginarla così come lei stessa scrisse, sono una nuvola che si perde nel cielo. Simonetta è la sorellina di tutti i cavesi e il mio impegno è quello di ricordarne sempre la memoria”.