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Inghilterra, casi salgono a 3300 e 6 decessi: a rischio riaperture 21 giugno

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L’obiettivo di riaprire il 21 giugno allentando le restanti restrizioni in Inghilterra sembra a rischio e anzi, pare che l’isola sia nelle prime fasi di una terza ondata. Lo comunica il professor Ravi Gupta, membro del New and Emerging Respiratory Virus Threats Advisory Group, che durante il programma Today di BBC Radio 4 ha parlato di una “crescita esponenziale” di nuovi contagi, di cui il 75% dovuti alla variante indiana. Gupta ha precisato: «Naturalmente, il numero di casi è relativamente basso al momento e vanno contenuti». Il timore  del virologo è che si possa creare una situazione di “falsa sicurezza” che porterebbe a ignorare le restrizioni agevolando i contagi.

Il segretario all’ambiente, George Eustice, ha confermato quanto detto dal virologo Gupta: «I tassi stanno salendo di nuovo leggermente ma sono minori e prevedibili, si tratta per lo più di giovani che non hanno ricevuto il vaccino: tra un paio di settimane valuteremo i dati e capiremo che fare».

I contagi in Inghilterra sono in aumento e ieri sfioravano i 3300  giornalieri ma su quasi un milione di tamponi giornalieri. Le zone più critiche si trovano quasi tutte nel Nord-est del paese e si trovano per la gran parte in lockdown.

In quelle zone, peraltro, si fanno molti test per il covid e si sta accelerando la campagna vaccinale per contenere la variante. Nel Regno Unito la prima dose di un vaccino l’hanno ricevuta circa 39.259.168 mentre la seconda 25.332.851. Sei i decessi.

Anche in Scozia potrebbe slittare l’allentamento delle restrizioni anti-Covid dalla prossima settimana nelle zone in cui il virus è in aumento. Lo spiega il segretario alla salute, Humza Yousaf : «Manterremo alta l’attenzione, il Paese sarà comunque diviso in zone a seconda dei test che risultano positivi». A Glasgow, in particolare, c’è il maggior stato di allerta.

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