Anche se a maggio i dati sono stati confortanti, secondo l’esperto nulla esclude che una ricaduta possa avvenire nel mese di giugno: “In giro ci sono almeno 240 mila positivi accertati, che potrebbero essere anche il doppio. Mezzo milione di infetti continuano a rappresentare un pericolo per chi non è ancora vaccinato e, in ogni caso, mantengono alta la catena dei contagi”. E su un eventuale colpo di coda a scoppio ritardato, Pregliasco ha affermato: “La vita all’ aperto ci protegge dal virus più del previsto, ma pian piano il contagio si diffonde. Sarebbe importante in questa fase rilanciare il tracciamento per contrastare e monitorare meglio la diffusione del virus”. E ancora: “Ora che aumentano gli incontri e i contagi bisognerebbe fare più tamponi e vaccinare chiunque lo desideri, ripescando poi eventualmente chi è rimasto indietro perché si è rifiutato o ha avuto paura”.
Secondo il virologo, inoltre, non ci libereremo tanto presto del Covid: “Il virus rimarrà endemico per almeno due o tre anni e ciò che conterà sarà rivaccinare le categorie a rischio per tenerle lontano dai guai”. Sulla possibilità di togliere la mascherina quest’estate, invece, Pregliasco ha detto: “Ci sono diverse teorie in merito, secondo me l’idea migliore è aspettare che si raggiunga il 50 per cento di vaccinati con due dosi per toglierla all’aperto. Entro luglio dovremmo farcela”.
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