“Diamo ai ragazzi una qualità di vita ottimale tornando a scuola in sicurezza, cosa che di sicuro passa attraverso la campagna vaccinale”, ha detto Staiano. “Il primo motivo per cui i ragazzi dovrebbero vaccinarsi è la protezione individuale. Ma bisogna vaccinare quanto più è possibile anche per sicurezza generale e aumentare la quota per l’immunità di gregge, e per bloccare la circolazione del virus evitando anche la possibilità di sviluppare ulteriori varianti”, ha specificato.
Staiano ha poi spiegato che, per ora, “è stata autorizzata la vaccinazione per la fascia d’età 12-15 anni, mentre al di sopra dei 16 anni avevamo già l’autorizzazione. E ci sono trial in corso per la fascia 6 mesi-11 anni. Ma stiamo aspettando l’autorizzazione delle vaccinazioni per tutte le fasce pediatriche per un target specifico. Più elevato potrà essere questo target, tanto meglio sarà”.
“Per la maggior parte di sicuro i vaccini ai ragazzi li faremo noi. I pediatri di libera scelta sono stati coinvolti per effettuare la vaccinazione ai ragazzi dai 12 ai 14 anni perché li hanno in carico, in casi particolare fino ai 16 anni come nel caso di malattie croniche e fragilità. Ed è giusto che siano loro ad effettuare queste vaccinazioni proprio per il rapporto che esiste fra il pediatra, le famiglie e il ragazzo. Dai 16 ai 18 anni i ragazzi sono in carico ai medici di famiglia”, ha evidenziato Staiano.
“Mi sento di rassicurare i genitori – ha aggiunto Staiano – perché gli effetti collaterali riportati dai trial sono minimi come per altre vaccinazioni. Ci sono alcuni articoli che parlano di possibili miocarditi, però sia l’ente americano di controllo che quello europeo di controllo e prevenzione delle malattie ha già prodotto un documento da cui invece non si evince questo nesso specifico fra i casi riportati di miocardite e il vaccino contro il Covid”.
“Non lo renderei ancora obbligatorio” per i ragazzi – ha sottolineato Staiano – “perché il rapporto rischio/beneficio è più basso rispetto a popolazioni più rischio. Quindi non perché è più pericoloso, ma perché dobbiamo vaccinare prima le fasce più fragili, e poi di fronte a una disponibilità massima dei vaccini valutare l’opportunità dell’obbligatorietà. Ma questa decisione spetta al ministero e alle autorità regolatorie”.
Commenta