Il sindacato delle sale da ballo lancia la sfida all’esecutivo. “Se entro il prossimo 21 giugno, data dell’eliminazione definitiva del coprifuoco, il governo non si esprime anche per la riapertura delle discoteche, decideremo di riaprire indistintamente dal primo luglio”, ha detto Maurizio Pasca, presidente della Silb
“Sono disponibile a far vedere a ministri e tecnici decine di video dove già si balla nei bar o negli stabilimenti balneari, mentre invece il 30% delle nostre attività ha già chiuso definitivamente: le nostre aziende stanno morendo“, ha detto Pasca
Come già avvenuto in altri Paesi europei – ad esempio in Inghilterra, Spagne e Olanda – il prossimo 12 giugno anche in Italia si terranno i primi esperimenti per verificare l’impatto di una serata in discoteca sull’andamento dei contagi tra i partecipanti
La sperimentazione coinvolgerà due diversi locali: il Praja di Gallipoli e il Fabrique di Milano. Entrambi ospiteranno 2mila persone, il primo all’aperto e il secondo al chiuso. Sarà obbligatorio sottoporsi a tampone nelle 36 ore precedenti l’ingresso nel locale e i biglietti si potranno acquistare soltanto online
Una settimana dopo l’evento tutti i presenti alla serata dovranno effettuare un nuovo tampone per verificare la negatività al Covid-19. Non è previsto, per entrambe le discoteche, il distanziamento sociale. La mascherina dovrà essere indossata solo al Fabrique visto che si tratta di un locale al chiuso, mentre al Praja la mascherina non sarà obbligatoria, se non per andare al bagno e in fila per entrare
“Vogliamo fare questo test per dimostrare che i locali possono essere Covid-free”, ha spiegato Pasca. Il presidente Silb ha poi aggiunto: “Non siamo gli untori della pandemia. Se non dovessimo aprire questa estate migliaia di giovani che frequentano i luoghi del divertimento dove andranno a cercarlo se non in luoghi improvvisati e non controllati?”
Iniziano intanto ad aprirsi i primi spiragli anche tra le file del governo: per il sottosegretario alla Salute Andrea Costa, il mese di luglio potrebbe essere una data realistica per la ripartenza del settore. “Devono aprirle per poter ballare, non può esserci il limite del distanziamento. Bisogna trovare un metodo che consideri capienza e trattamento”, ha dichiarato Costa
Una delle ipotesi per dare respiro al settore, secondo Costa, potrebbe essere quella del green pass. Permettere quindi di entrare in discoteca solo a chi certifichi di essere già stato vaccinato contro il coronavirus, oppure di essere guarito o di essere risultato negativo a un tampone molecolare o rapido
Un incontro per discutere del tema, secondo Costa, potrebbe essere messo in calendario “la prossima settimana, anche in condivisione con le Regioni”. Sono anche i governatori dei territori a chiedere al governo di affrontare il dossier discoteche, ricordando di aver fissato già da giorni un protocollo “in cui si chiede la ripartenza in sicurezza del settore, l’unico ancora penalizzato dalle chiusure”
Anche il presidente della regione Lazio Nicola Zingaretti, negli scorsi giorni, è intervenuto sulla questione. “I giovani vogliono andare al mare, divertirsi, amarsi e baciarsi. Abbiamo annunciato un tavolo per riaprire le discoteche”, ha detto
Il presidente della regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini ha dichiarato di aver destinato “tre milioni regionali alle discoteche e ai locali da ballo, perché non hanno praticamente mai riaperto da inizio pandemia, tranne un breve periodo lo scorso anno”
Nessuna novità invece sul fronte vaccinazioni in discoteca. L’ultima settimana di maggio, il commissario straordinario all’emergenza Covid-19 Francesco Paolo Figliuolo aveva chiesto al Comitato Tecnico Scientifico alle Regioni di considerare l’eventualità di somministrare i farmaci anti-coronavirus ai ragazzi proprio in discoteca. La stessa Silb si era proposta per organizzare open day di vaccinazione nelle sale da ballo
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