“Finora – ha detto all’Ansa – ci siamo trovati in una fase emergenziale, in cui c’era la disponibilità solo di alcuni tipi di vaccini e la tipologia di vaccino da somministrare è stata decisa non dai medici in maniera diretta.
Allo stesso modo, ad esempio, se si decide di fare un open day per un vaccino, sostanzialmente quel tipo di vaccino si somministra a tutti coloro che si presentano e rientrano nella fascia indicata, ovviamente sulla base della scheda d’anamnesi, ma non c’è una valutazione del singolo soggetto”.
Diventa dunque, secondo Anelli, “molto importante il ruolo che ha il medico nella prescrizione. Il medico dovrebbe cioè avere a disposizione i vari tipi di vaccini e decidere, sulla base delle caratteristiche dell’individuo e delle sue malattie, il tipo di vaccino da somministrare al singolo, superando le indicazioni generalizzate”.
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