La circolare di ‘Aggiornamento’ del parere del CTS sui vaccini. La circolare, firmata dal direttore della Prevenzione del ministero Gianni Rezza, indica che il vaccino Vaxzevria di AstraZeneca “viene somministrato solo a persone di età uguale o superiore ai 60 anni (ciclo completo)”. Per persone che hanno ricevuto la prima dose di tale vaccino e sono al di sotto dei 60 anni di età, si legge, “il ciclo deve essere completato con una seconda dose di vaccino a mRNA (Comirnaty o Moderna), da somministrare ad una distanza di 8-12 settimane dalla prima dose”
Sono circa 900mila gli italiani sotto i 60 anni che hanno fatto la prima dose di vaccino con AstraZeneca e ora dovranno effettuare il richiamo con Pfizer o Moderna. I richiami, come è stato chiarito nella circolare del ministero della Salute, andranno effettuati rispettando il lasso di tempo inizialmente previsto per AstraZeneca, dunque 8-12 settimane dopo la prima dose
Il vaccino Janssen (Johnson & Johnson) monodose “viene raccomandato, anche alla luce di quanto definito dalla Commissione tecnico scientifica dell’Aifa, per soggetti di età superiore ai 60 anni. Qualora si determinino specifiche situazioni in cui siano evidenti le condizioni di vantaggio della singola somministrazione ed in assenza di altre opzioni, il vaccino Janssen andrebbe preferenzialmente utilizzato, previo parere del Comitato etico territorialmente competente”. Lo evidenzia il verbale del Comitato tecnico scientifico dell’11 giugno, allegato alla circolare
Il Commissario straordinario per l’emergenza Francesco Paolo Figliuolo ha spiegato che sono potenzialmente 7,4 i milioni di italiani sopra i 60 anni che potranno ricevere ancora il vaccino di Astrazeneca alla luce delle nuove indicazioni del Comitato tecnico scientifico
Figliuolo ha detto che si tratta di 3,5 milioni di over 60 che devono ancora ricevere la prima dose – e sono quelli “su cui dobbiamo continuare sempre e in maniera incalzante a cercare di somministrare” i vaccini – e 3,9 milioni di over 60 che devono invece fare il richiamo
Ad oggi, ha sottolineato il generale, sono stati vaccinati con una dose il 91,5% degli over 80, oltre l’85% degli appartenenti alla fascia 70-79 e il 76% di coloro che sono nella fascia 60-69. Complessivamente, invece, sono stati superati i 40 milioni di somministrazioni, con il 49% degli italiani a cui è stata inoculata la prima dose
Figliuolo in conferenza stampa ha spiegato che la decisione di somministrare Astrazeneca solo agli over 60 “avrà qualche impatto sul piano” vaccinale ma “sono sicuro che fra luglio e agosto riusciremo a mitigare questo impatto”. Poi ha sottolineato che in ogni caso c’è la “sostenibilità logistica” per cambiare il piano
Nel caso le dosi di Astrazeneca dovessero avanzare in seguito alle indicazioni del Cts, le fiale potrebbero andare ai Paesi Covax, come ha ipotizzato il Commissario Figliuolo
Entro fine giugno, ha spiegato il generale, sono attese 15 milioni di dosi di Astrazeneca: considerando che ci sono potenzialmente 3,5 milioni di over 60 da vaccinare con entrambe le dosi e 3,9 con la seconda, serviranno 10,9 milioni di dosi. “In teoria – ha detto – impiegheremmo quasi tutto il potenziale. E se dovessero rimanere delle dosi saranno credo utilmente impiegate per i Paesi Covax, con le prescrizioni sanitarie previste in quei Paesi” (nella foto le dosi in eccesso considerando le consegne anche dei prossimi mesi)
Da quanto emerso nella giornata di venerdì, il Cts ha raccomandato per le prime dosi di vaccinazioni di riservare quelle di AstraZeneca per coloro che abbiano età uguale o superiore a 60 anni. Per la fascia sotto i 60 anni c’è invece la raccomandazione per i vaccini a mRna. Si tratta di valutazioni “sul mutato scenario nel rapporto tra benefici e potenziali rischi legati a trombosi rare che cambia anche in funzione dell’età”, ha spiegato il coordinatore del Cts Locatelli
Locatelli ha spiegato che per i richiami di AstraZeneca si è deciso di dare una raccomandazione per impiegare una dose dello stesso vaccino agli over 60, mentre per gli under 60, pur in assenza di segnali di allerta preoccupanti, la raccomandazione è per la vaccinazione eterologa (quindi un vaccino Moderna o Pfizer)
Il ministro Speranza ha poi chiarito: “In questa fase noi continueremo ad utilizzare il vaccino AstraZeneca secondo le indicazioni e raccomandazioni del CTS che tradurremo in maniera perentoria per l’utilizzo sui territori. La valutazione dei nostri scienziati sarà poi gradualmente aggiornata e verificheremo l’evoluzione della campagna di vaccinazione. Ma in questo momento noi continuiamo ad utilizzare il vaccino AstraZeneca nelle modalità che sono indicate dalla raccomandazione del CTS”
Numerose Regioni hanno già comunicato l’immediato cambio di strategia nella loro campagna vaccinale adattandosi alla linea tracciata dal governo (su indicazioni del Cts)