Lo afferma Anna Bilotti, deputata del Movimento 5 Stelle e componente della Commissione Agricoltura, a margine del via libera finale alla Camera alla proposta di legge, approvata praticamente all’unanimità (421 voti favorevoli, nessuno contrario, e due astenuti).
Il provvedimento punta alla valorizzazione e alla promozione della produzione, trasformazione e vendita, da parte degli imprenditori agricoli e ittici, di limitati quantitativi di prodotti alimentari primari e trasformati, ottenuti da produzioni aziendali e riconoscibili attraverso una specifica indicazione in etichetta.
La nuova disciplina dispone che queste finalità siano perseguite nel rispetto dei principi della salubrità, della localizzazione, della limitatezza e della specificità. Viene, inoltre, fatta espressamente salva la facoltà per gli imprenditori agricoli di svolgere la vendita diretta.
«Si tratta di una norma che offre delle risposte concrete alle richieste avanzate dagli agricoltori più piccoli, che spesso operano in aree interne e difficili – spiega Bilotti – Parliamo di attività molto diffuse, soprattutto sul territorio campano e nella provincia di Salerno, patria della dieta mediterranea, patrimonio immateriale dell’umanità.
Grazie a questa legge, i piccoli imprenditori agricoli, apistici e ittici saranno incentivati nel promuovere, valorizzare, trasformare e vendere direttamente i loro prodotti.
Come ha ben illustrato il collega Dedalo Pignatone durante le dichiarazioni di voto alla Camera, la legge offre una risposta concreta alle comunità, rafforza il legame tra produttore e consumatore, valorizza il concetto di filiera corta e km 0, e punta a proteggere le aziende agricole permettendo al produttore di ottenere prezzi migliori.
Inoltre, un nuovo marchio valorizza la produzione agroalimentare d’eccellenza, con la denominazione “Piccola Produzione Locale”, seguita dal nome della località. Ricordiamo – aggiunge la parlamentare salernitana M5S – che, anche in tempi non lontani, queste piccole produzioni locali sembravano destinate a scomparire. Oggi, invece, rappresentano uno degli elementi strategici di valorizzazione del mondo rurale e, di conseguenza, un’opportunità di sviluppo per tanti territori».
Ultima annotazione: l’attenzione, nella legge, al mondo della scuola e della formazione. «Un aspetto molto importante è il riferimento anche agli istituti tecnici e professionali a indirizzo agrario e alberghiero-ristorativo – conclude Bilotti – Nello svolgimento dell’attività didattica, questi istituti producono o trasformano piccole quantità di prodotti primari e trasformati.
Quindi la legge guarda anche alla formazione dei giovani, accompagnandoli verso questo settore che è e diviene sempre più determinante per la nostra economia ed è in grado di offrire importanti posti di lavoro».