Green Pass: cosa succede il 1 luglio 2021
Nella giornata di giovedì 17 giugno dovrebbe arrivare la firma del Dpcm dove saranno raccolte tutte le regole sulla certificazione verde Covid-19 in Italia, che dal prossimo 1° luglio confluirà nel Digital Green Pass europeo. Il provvedimento è stato elaborato da tre ministeri: Salute, Innovazione ed Economia.
Dopo il via libera delle istituzioni dell’Ue al regolamento comunitario, il Dpcm chiarirà tutte le modalità di utilizzo della certificazione italiana. Importante: il provvedimento non spiegherà solamente come utilizzare il documento, ma specificherà anche come ottenerlo.
La piattaforma nazionale Digital Green Certificate (acronimo DGC) emette e valida il certificato verde. Per le certificazioni necessarie per viaggiare c’è infatti in rampa di lancio una piattaforma nazionale digitale, ma di fatto il pass si potrà ottenere in varie modalità: sia il sito web dedicato appunto, ma anche il fascicolo sanitario elettronico, l’app Io, l’app Immuni e il sistema Ts per il tramite di operatori sanitari autorizzati.
Il Dpcm dovrà anche spiegare nel dettaglio come e quando le certificazioni verdi Covid-19, rilasciate in conformità al diritto vigente negli Stati membri dell’Unione europea siano riconosciute come equivalenti a quelle rilasciate in ambito nazionale, “se conformi ai criteri definiti con circolare del ministero della Salute”.
La data chiave è il 1° luglio, giorno in cui entrerà in vigore lo strumento dell’Ue. Qualsiasi certificazione per viaggiare si basa o sull’avvenuta vaccinazione (almeno una dose, ma aspettiamo i dettagli) o sulla guarigione dal Covid-19 o su un tampone (con esito negativo) effettuato nelle 48 ore precedenti al rilascio.
A cosa serve il Green Pass?
In sintesi: è possibile spostarsi liberamente tra Regioni arancioni e rosse e dopo il 1° luglio potrà essere usato per viaggiare tra gli Stati membri. In Italia, però, non servirà solo a muoversi: dovrà essere presentato anche per accedere ad alcuni eventi, come le cerimonie in seguito ai matrimoni, per entrare in visita ai parenti nelle Rsa e altro ancora
L’App IO pronta per il Green Pass
Le osservazioni, si legge in una nota “riguardavano aspetti secondari che infatti la Società, nello spirito di positiva collaborazione che da sempre contraddistingue le interlocuzioni con il Garante, ha implementato in poche ore dalla ricezione del provvedimento. Nei riscontri forniti tempestivamente all’Autorità, PagoPA ha ribadito e dato conto del rigoroso rispetto delle norme in vigore in merito al trasferimento dei dati”.
Quindi, prosegue il comunicato del ministero dell’Innovazione tecnologica e di PagoPA, il dialogo sull’app IO “ha dato esito positivo e nessuna funzionalità dell’app sarà bloccata”. Nelle prossime ore sarà disponibile sugli store un aggiornamento dell’app IO.
Tra le novità introdotte “ci saranno anche l’utilizzo di notifiche push a contenuto generico (cioè senza indicazione dell’ente mittente o dell’oggetto) e, a breve, la possibilità di esprimere un consenso esplicito e specifico da parte del cittadino rispetto all’uso di sistemi che permettono di raccogliere eventi relativi alle azioni effettuate in app, informazioni raccolte per finalità di assistenza, debugging e monitoraggio dell’App stessa”.
“Al fine di assicurare una corretta informazione ai cittadini – prosegue ancora la nota – giova chiarire che il trattamento dei dati da parte dell’App IO segue in ogni caso il GDPR ed esclude ogni possibilità che dati ritenuti delicati possano essere trasferiti in Paesi extra UE. Inoltre, in riferimento al codice fiscale dei cittadini, si precisa che il trattamento è sempre avvenuto in maniera sicura con meccanismi di hashing.
Infine, si sottolinea che in nessun caso vengono trasferiti all’estero i dati delle carte di credito, che vengono conservati in Italia e in ambiente protetto secondo gli standard del settore PCI (Payment Card Industry)“. “A seguito dell’ulteriore proficua riunione odierna, ci aspettiamo un pronto riscontro positivo anche all’introduzione della nuova funzionalità che consentirà ai cittadini di ottenere la Certificazione verde COVID-19, il cosiddetto “Green pass”, sulla App IO”.
Il Green Pass può essere revocato? E chi lo controlla?
Qualora una struttura pubblica del Servizio sanitario regionale, un medico di medicina generale, un pediatra di libera scelta o un medico Usmaf (Uffici di sanità marittima, aerea e di frontiera) o Sasn (Servizi territoriali per l’assistenza sanitaria al personale navigante, marittimo e dell’Aviazione civile) dovesse comunicare alla piattaforma nazionale la positività al Covid-19 di una persona vaccinata o guarita dal virus, la piattaforma genererebbe una revoca del Green pass eventualmente già rilasciato alla persona e ancora in corso di validità: ma su questo punto si attendono i dettagli del Dpcm.
Secondo una bozza di qualche giorno fa del Dpcm possono verificare il Green pass, attraverso la lettura del codice a barre (Qr Code): i pubblici ufficiali nell’esercizio delle proprie funzioni, il personale addetto ai servizi di controllo delle attività di intrattenimento e di spettacolo in luoghi aperti al pubblico o in pubblici esercizi, i soggetti titolari delle strutture ricettive e dei pubblici esercizi per l’accesso ai quali è prescritto il possesso del certificato verde nonché i loro delegati, il proprietario o il legittimo detentore di luoghi o locali presso i quali si svolgono eventi e attività per partecipare ai quali è prescritto il possesso del green pass nonché i loro delegati e i gestori delle strutture che erogano prestazioni sanitarie, socio-sanitarie e socio-assistenziali per l’accesso alle quali, in qualità di visitatori, sia prescritto il possesso della certificazione verde (nonché i loro delegati). Nel momento della verifica il titolare del Green pass deve esibire il documento di identità, se richiesto dal cittadino.