Nella nuova nota del ministero si afferma che l’indicazione prioritaria del Comitato Tecnico Scientifico rimane la seconda dose con un vaccino a mRna, come da precedente circolare. È stata aggiunta, però, un’ulteriore specifica.
Se le persone di età inferiore ai 60 anni, dopo aver ricevuto una prima dose di vaccino Astrazeneca, rifiutano di fare la seconda dose con un vaccino a mRna, possono avere una seconda dose di vaccino Astrazeneca, ma solo dopo aver firmato un consenso informato.
Nella conferenza stampa di venerdì, il premier Mario Draghi aveva detto: “La vaccinazione eterologa funziona, io mi sono prenotato per martedì”.
Il presidente del Consiglio, over 60, ha poi spiegato perché si sottoporrà al mix di vaccini: “Ho più di 70 anni e la prima dose con Astrazeneca ha dato risposta bassa e mi si consiglia di fare l’eterologa. Quindi funziona per me e ancor più vero funziona per chi ha meno di 70 anni e meno di 60 anni”.
Draghi aveva poi anticipato la nuova circolare: “Se una persona ha meno di 60 anni e gli è stato proposto di fare l’eterologa ma non vuole, è libera di fare la seconda dose di Astrazeneca purché abbia il parere del medico e il consenso informato”.
Vaccino Johnson & Johnson: cosa dice la nuova circolare
Nella nuova circolare del ministero della Salute è specificato inoltre che il vaccino monodose della Janssen (Johnson & Johnson) è raccomandato “per soggetti di età superiore ai 60 anni”, alla luce del parere espresso dal Comitato Tecnico Scientifico e di quanto definito dalla Commissione tecnico scientifica dell’Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa).
Il medesimo vaccino può essere utilizzato anche in soggetti che hanno meno di 60 anni in particolati situazioni, come “campagne vaccinali specifiche per popolazioni non stanziali e/o caratterizzate da elevata mobilità lavorativa e, più in generale, per i cosiddetti gruppi di popolazione hard to reach”.