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Flash mob Legambiente #liberidaiveleni la Valle dell’ Irno

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Il sindaco Gianfranco Valiante e gli amministratori comunali hanno preso parte questa mattina alla manifestazione organizzata da Legambiente di sensibilizzazione sul tema dell’inquinamento nella Valle dell’Irno, a seguito della presentazione dei dati del rapporto Spes. L’amministrazione comunale ha sollecitato Regione Campania e Istituto zooprofilattico del Mezzogiorno ad un’audizione pubblica affinché vengano chiariti i dati – aggregati per inquinanti e aree – e soprattutto individuate soluzione per fronteggiare il problema.

Il recente biomonitoraggio Spes denunciano i rappresentanti di Legambiente- condotto dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno, che rappresenta uno studio epidemiologico trasversale sull’uomo al fine di indagare la correlazione tra esposizione ambientale e salute umana in Campania, ha evidenziato situazioni di particolare rilievo ed entità proprio nell’area della Valle dell’Irno dove esaminando 400 cittadini provenienti dai cluster Valle dell’Irno 1 e Valle dell’Irno 2, che includono aree del comune di Salerno, Baronissi e Pellezzano i livelli medi sierici di mercurio sono risultati superiori alla media dell’intera popolazione esaminata, i livelli medi delle diossine e degli altri composti diossino simili (PCB, PCDD, PCDF) sono risultati costantemente superiori rispetto a quelli misurati nei restanti cluster. 

Tali dati-proseguono nella denuncia i rappresentati di Legambiente- evidenziano sia la rilevanza di un perdurante mancato rispetto delle norme vigenti in materia di emissioni industriali sia l’inadeguatezza degli organismi deputati al controllo e delle norme che stabiliscono le modalità ed i termini per garantire un elevato livello di tutela della salute. Cosa si aspetta per intervenire?.”

Il tema della conciliazione tra la salvaguardia della salute dei cittadini e le attività industriali è sempre più presente nel dibattito pubblico nazionale. D’altra parte il numero sempre crescente di studi scientifici che mettono in relazione l’insorgenza di malattie gravi, quali tumori, con l’esposizione ad agenti inquinanti, rivela sempre più la necessità di discutere e fare chiarezza sulla tematica delle emissioni degli impianti industriali e degli effetti sull’ambiente e sulle persone, soprattutto se nei pressi dei centri abitati. Nella Valle dell’Irno da decenni è presente la Fonderia Pisano, il cui impianto ancora utilizza il carbon coke e utilizza i cd. forni a cubilotto oggetto di denunce da parte di associazioni di cittadini e comitati per il notevole impatto inquinante sul territorio e sulla salute dei cittadini.

Le sue emissioni e sversamenti sono state oggetto di diversi processi per inquinamento, due dei quali, si sono conclusi con una condanna con patteggiamento. La questione delle Fonderie Pisano, rappresenta una vertenza storica che vede l’associazione impegnata accanto ai comitati locali e i cittadini, portata da tempo all’attenzione di chi governa sul territorio, poteva risolversi con l’imposizione del rispetto dei limiti di emissione purtroppo sistematicamente disattesi e la delocalizzazione e la costruzione di un nuovo impianto, moderno, efficiente e più sicuro, in grado di rispettare la salute dei lavoratori e l’ambiente circostante. La strada intrapresa, tuttavia, ancora non è in grado di risolvere quella che si presenta, sempre di più, come una delle peggiori criticità del territorio salernitano.

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