Proprio nella giornata di ieri, in uno studio notarile di Pisa, Mian ha provveduto alla costituzione di una Srl dal nome suggestivo (GG, Gioia Granata) e in queste ore il suo legale di fiducia sta per inviare ai professionisti che stanno lavorando a questa delicata fase della storia del club campano una lettera in cui si manifesta l’interesse ufficiale all’acquisto delle quote societarie.
Per l’imprenditore toscano non sarebbe la prima volta nel mondo del calcio. Nel 2002, con un’operazione mediatica che ancor oggi è rimasta scolpita nella storia della comunicazione moderna, Mian si comprò, attraverso un Trust costituito negli anni ’90 alle Bahamas, la squadra della sua città, il Pisa, facendo seguito a diverse altre acquisizioni in ambito sportivo.
Del resto, così era descritto nelle volontà testamentarie della Contessa Carlotta Von Liebenstein, da cui nacque la leggenda del cane più ricco del mondo grazie ad un’eredità da capogiro (circa 137 miliardi di vecchie lire) proveniente appunto dalla nobildonna tedesca. Dopo aver perso il figlio Gunther in un incidente stradale, la Contessa aveva saputo di una commovente vicenda di un pastore tedesco curato e guarito dallo stesso Mian con una classe di farmaci, i difosfonati, che negli Stati Uniti venivano già utilizzati per combattere l’osteoporosi, nominandolo poi erede universale della sua fortuna.
Una storia che lo stesso Mian ha smentito qualche anno dopo. In realtà i soldi c’erano, eccome, ma non frutto di un’eredità bensì di una straordinaria scoperta farmacologia che aveva consentito di piazzare a peso d’oro ad una multinazionale americana l’azienda di famiglia.
In ogni capitolo di questo fantastico libro dei sogni Mian ha cercato di portare momenti di gioia, serenità e spettacolo dentro le manifestazioni sportive, sul modello americano. Una scelta che per quei tempi si è rivelata troppo ardita.
E oggi, dopo un lungo silenzio, l’imprenditore pisano si lascia trascinare dalla corrente perché in fondo la sua voglia di fare un certo tipo di calcio non si è mai sopita, tanto che negli anni la sua figura è stato accostata nuovamente al suo Pisa, al Livorno e alla Fiorentina.
E adesso la Salernitana. “Si tratta di una piazza meravigliosa – commenta – che magari non ha una tradizione pari ad altri grandi club del sud Italia, ma può sicuramente contare su un grande bacino di utenza. Sarei felicissimo di operare in una realtà così importante e passionale per regalare gioia e spettacolo al popolo granata”.