E’ l’incipit della lettera aperta inviata dalla Fondazione Ravello in risposta al segretario del Pd, Enrico Letta, che stamattina ha invitato Roberto Saviano e il dimissionario Antonio Scurati, da poche settimane alla guida della Fondazione Ravello, alla festa del Pd dopo che lo scrittore ha accusato il presidente della Campania De Luca di aver posto il veto alla sua presenza. Nella lettera, firmata dal consigliere anziano della Fondazione Paolo Imperato, si sottolinea come la Fondazione Ravello – in queste ore al centro delle polemiche – sia composta “da persone libere e autonome non meno dei signori Scurati e Saviano”.
“La ragione del Festival di Ravello – si spiega nel merito – è la realizzazione di eventi musicali di grande livello e la programmazione del Festival 2021, approvata dagli organi competenti, ha previsto qualificati concerti di livello internazionale, come da programma che si allega per opportuna conoscenza. Potrà venire quando vuole ad assistere agli spettacoli programmati dal direttore artistico Alessio Vlad, oltre che alla celebrazione del centenario della morte di Enrico Caruso, simbolo eterno della musica nel mondo. Altri eventi – si conclude la nota – che esulano dalla musica, peraltro mai proposti agli organi statutari, ma frutto di estemporanee e solitarie iniziative, sono sicuramente coerenti con la Festa dell’Amicizia, ma estranei ad un Festival, di rilievo internazionale, della musica, che non ha colori politici”.
(ANSA).
Ravello, la Fondazione scrive a Letta: Qui si fa musica non politica
È montata – sulle dimissioni del dottor Scurati – una polemica politica, a cui il suo post odierno rischia di fare da sponda, su una vicenda rispetto alla quale la politica non c’entra nulla. Sarebbe opportuno che prima di trasformare in martiri della libertà persone che non lo sono, ci si informasse sui fatti”.
8 Commenti
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Scusate ma allora perché avete chiamato Scurati, uno scrittore, quando avevate bisogno del maestro Muti?
ma a sinistra non sanno che la cultura non ha padrini politici vogliono mettere le mani… su tutto è il loro Dna !!!!
Se le Regioni non esistessero si vivrebbe meglio.
Purtroppo Papino, il Grande Bluff, sta facendo schifare la Campania ed i campani.
Altro che Orgoglio Campano e Napoletano………
Questi sapiens di sinistra sono convinti che con la cultura si possono immobilizzare e sotto-mettere i cervelli liberi del popolo.Ma il popolo preferisce la cultura e il politicamente scorretto
Voi siete lì non per competenza ma per affiliazione politica e dovete sempre ascoltare la voce del padrone
Mi ricorda tanto un vecchio slogan: Qui si studia, non si fa politica”
Tutta questa polemica per cosa? Per non riuscire ad ascoltare la solita predica di un copione, che ha screditato la Campania agli occhi del mondo intero con le sue favolette scopiazzate da articoli di giornale e fascicoli di procure compiacenti. E che tra l’altro, pesa sulle tasche dei contribuenti per la, non comprovata esigenza di avere una scorta. Ravello aspira a ben altra cultura… Che vada a fare il guru altrove!