Site icon Salernonotizie.it

Tifosi Galles a Roma per Europeo. Allarme variante, la Delta “buca” i test rapidi

Stampa
400, 500 tifosi gallesi in arrivo a Roma dalla Gran Bretagna, e pronti a “invadere” l’Olimpico in vista del match di domani con l’Italia. Il timore che tra loro ci sia qualche portatore del virus nella sua variante Delta (quella indiana), che impazza sempre più nel Regno Unito, è sensibile. Ma l’ordinanza con la quale il ministro Speranza ha deciso la quarantena di 5 giorni per chi arriva dall’Inghilterra scatta soltanto a partire da lunedì. E allora? Allora l’unica “arma” che potrà essere utilizzata negli aeroporti italiani sono e saranno i test antigenici rapidi. Risposta in 15 minuti circa. Ma con un problema non da poco: i test in questione non riescono a riconoscere la presenza o meno della variante Delta.

“I test antigenici rapidi approvati dal ministero della Salute non si basano sul rilevamento ella proteina Spike, o S”, ha detto il virologo Francesco Broccolo, dell’Università di Milano Bicocca, riferendosi alla proteina che il virus utilizza come arma per invadere le cellule. Tra le proteine del virus, la Spike è infatti quella soggetta al maggior numero di mutazioni, sia nella variante Alfa sia nella Delta: se il test fosse calibrato su questa proteina, in caso di mutazione rischierebbe di non riconoscerla. Ecco perché i test antigenici rapidi vedono la proteina N, del guscio protettivo del virus chiamato nucleocapside. Ma questo – osserva il virologo – è possibile solo se la carica virale è alta”. Potrebbe quindi sfuggire al test chi si trova nella fase iniziale o in quella finale dell’infezione.

Una possibilità sarebbe utilizzare i tradizionali test molecolari che richiedono però tempi molto più lunghi: come minimo otto ore, considerando i tempi necessari per il trasporto dei campioni in un laboratori e quelli tecnici per l’analisi. Utilizzarli comporterebbe organizzare delle aree per i viaggiatori che attendono il risultato del test

Exit mobile version