LA SABBIA DEL SAHARA
Da cosa dipende il colore lattiginoso del nostro cielo lo abbiamo domandato al meteorologo Gianfranco Spensieri che ha efficacemente sintetizzato tutto il fenomeno in un post su facebook in cui scrive che “l’Italia è sotto una spessa coltre di sabbia proveniente dal deserto del Sahara. Solo le regioni settentrionali ne sono fuori”.
Questa cappa insomma non è altro che sabbia sahariana in sospensione “portata soprattutto sulle regioni centro-meridionali da forti correnti in quota che arrivano da sud. La sabbia in sospensione renderà i cieli spesso foschi, lattiginosi o giallognoli (o talora rossastri specie all’alba e al tramonto). E se possibile esalterà la cappa di caldo e afa che la nostra Penisola dovrà sopportare i prossimi giorni.
Quali sono le zone più a rischio?
Quasi tutte, ma in particolar modo, come riportato dalla mappa SKIRON, Sardegna, Sicilia, Calabria, Puglia, Lazio e Marche. Ma non è finita qui. L’instabilità che si attiverà nelle prossime ore al Nord, segnatamente sui rilievi di Piemonte e Valle D’Aosta, potrebbe determinare su questi settori il fenomeno della pioggia rossa, o sporca. Con deposito di sabbia sulle superfici, visibile soprattutto sulle auto.
Quanto durerà questa situazione? Molto probabilmente il flusso di aria calda di origine sahariana (e quindi della cappa di sabbia) proseguirà almeno fino a sabato 26 giugno, con una parziale attenuazione domenica. Ma è probabile che possa riprendere con nuovo vigore anche la prossima settimana.
La Protezione civile della Campania ha emanato un avviso di criticità per rischio meteo da “ondata di calore”.
A partire da mercoledì 23 giugno e fino alle 20 di venerdì 25 giugno su tutto il territorio regionale si prevedono temperature al di sopra dei valori medi stagionali di 7-8 gradi. La colonnina di mercurio potrà raggiungere i 37-38 gradi. Un tasso di umidità che, soprattutto nelle ore serali e notturne sul settore costiero, potrà superare anche il 60-70% e in condizioni di scarsa ventilazione.
La Sala Operativa regionale invita i sindaci di tutti i Comuni e gli enti competenti a porre in essere le procedure di propria pertinenza relative alla vigilanza per le fasce fragili della popolazione. Si raccomanda di non esporsi al sole o praticare attività sportive nelle ore più calde.