Intanto, l’incidenza della variante Delta sul territorio regionale è balzata dal 3 al 25%. Sono 82 i casi riscontrati nel corso dell’attività di sequenziamento sui tamponi. Dalle indagini è emersa la presenza di 170 varianti inglesi, 82 indiane, 36 brasiliane, 6 colombiane e 23 europee. «Ora sono in corso ulteriori approfondimenti epidemiologici e sullo stato vaccinale dei soggetti presi in esame — sottolinea il direttore dell’Istituto zooprofilattico Antonio Limone — perché soltanto con il tracciamento riusciremo a contenere la diffusione delle varianti. Il metodo che ci siamo dati, seguendo l’algoritmo e sequenziando il 30% dei tamponi degli ospedalizzati per Covid, ci consente di intervenire con tempismo lì dove divampa un focolaio, come è accaduto anche a Laurino». Nel paese cilentano, in particolare, si erano diffusi sei casi di variante colombiana. Ad ogni modo, in questa fase, è fondamentale non allentare la rete del tracciamento per individuare tempestivamente i ceppi modificati di coronavirus.