Sarà compito di Lucia Di Mauro, presidente dell’associazione Colatura di Alici di Cetara Dop, aprire il laboratorio sperimentale di analisi sensoriale che sarà ospitato nell’area dedicata alla Regione Campania. Una ulteriore soddisfazione per questo prodotto che continua a far parlare di se: “Essere entrati a fare parte dapprima come Colatura tradizionale di alici di Cetara delle produzioni Presidio Slow Food e poi aver ottenuto la Dop (denominazione di origine protetta) ci fa arrivare all’appuntamento di Slow Fish con forti motivazioni.
Abbiamo voglia di parlare con tutti i presenti del nostro prodotto, di farlo conoscere attraverso un particolare panel test, pensato apposta per i consumatori. Cercheremo di fare respirare l’aria e i panorami della costiera amalfitana che da sempre ci consente di vivere in una cornice da sogno e di poter, attraverso il nostro lavoro, realizzare un prodotto come la Colatura di Alici di Cetara” conclude la presidente.
Sulla Colatura di Alici, vanto ed orgoglio non solo dell’Amministrazione Comunale di Cetara, ma fiore all’occhiello della Regione Campania, interviene anche l’assessore all’agricoltura Nicola Caputo che: “Come assessorato, sin dal mio insediamento ho da sempre supportato chi in Campania promuove le eccellenze, -dichiara Caputo- un percorso quello del Comitato Promotore della Colatura di Alici di Cetara lungo ed articolato, che si è riusciti a portare a conclusione nel 2020.
D’ora in poi -continua l’Assessore- sarà necessario concentrare gli sforzi di tutti affinché questa eccellenze, fortemente identificativa di un territorio a vocazione peschereccia sappia trasformarsi in una realtà economica e sostenibile che prevalichi i confini regionali e nazionali”.
Pezzo forte del laboratorio sperimentale di analisi sensoriale sarà il panel test. Durante il quale consumatori e curiosi saranno direttamente coinvolti assaggiando anche campioni e compilando la specifica scheda di valutazione. Responsabili di questa fase delicata due panel leader Secondo Squizzato, presidente associazione Amici delle Alici e Vincenzo Peretti, professore del dipartimento di Medicina Veterinaria e Produzioni Animali dell’Università degli Studi di Napoli Federico II e responsabile scientifico del progetto Calice, acronimo di Colatura di Alici di Cetara.
“Dal punto di vista scientifico, l’obiettivo finale –spiega il professore Peretti- è quello di monitorare nel tempo le qualità organolettiche e gustative del prodotto. Il tema delle attività produttive compatibili con la salvaguardia e la qualità delle produzioni marine è di grande rilevanza nel dibattito scientifico, nella programmazione delle strategie di sviluppo e nella prassi operativa.
Le fasce costiere richiedono una specifica attenzione per l’estrema vulnerabilità, per la coesistenza di habitat diversi e per la densità degli usi antropici. Il progetto Calice nasce infatti con lo scopo di adottare le iniziative giuste che mirano allo sviluppo di una pesca sostenibile per le alici e la loro successiva trasformazione in Colatura di Alici di Cetara che a gennaio del 2022 finalmente vedrà in commercio i primi contenitori di vetro chiaro, da 50 a 1000 ml, etichettati Dop”.
Un prodotto che attraverso queste esperienze sensoriali vuole costruirsi una vera e propria carta di identità, come sottolinea Secondo Squizzato: “Sottoporremo al test un numero massimo di quindici partecipanti, preselezionati. Le normative anti-covid ci costringono ad adottare tutti gli accorgimenti di sicurezza e faremo un passo avanti di quel percorso cominciato nel 2016 per tracciare le caratteristiche della Colatura di Alici di Cetara in termini di colore, gusto ed olfatto attraverso i panel test.
Un percorso, durante il quale consumatori e curiosi, precedentemente selezionati, attraverso il coinvolgimento diretto, potranno assaggiare campioni e compilare la specifica scheda di valutazione, che ci consentirà di collegare, attraverso l’analisi di una varietà di segnali e indicatori, i fattori di desiderabilità che riguardano il consumatore”.
Slow Fish 2021 ha come tema i cicli dell’acqua e lega la sua anima più gastronomica all’educazione dei cittadini di tutte le età, proponendo quest’anno una narrazione incentrata sulle connessioni tra tutti i soggetti in essi coinvolti. Si parte dalle buone pratiche delle comunità che hanno saputo adattarsi ai cambiamenti degli ecosistemi senza trascurare lo sviluppo della pesca sostenibile. Slow Fish 2021 è stata fortemente voluta dagli organizzatori, Slow Food e Regione Liguria, e da tutti i partner istituzionali –
Ministero della Transizione Ecologica, Comune di Genova e Camera di Commercio di Genova in primis – e dai privati che hanno scommesso su una delle primissime manifestazioni in presenza a livello nazionale.
Un segnale di ottimismo e di ripartenza lanciato a tutti i soggetti legati a questo evento e a ciò che esso rappresenta. Innanzitutto, il mondo della piccola pesca italiano e la rete Slow Fish a livello internazionale che si riconosce nella visione di Slow Food, ma anche la ristorazione e l’ospitalità alberghiera, tra le più colpite dalla crisi innescata dalla pandemia.
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