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Salerno non si sottrae alla pratica del clientelismo (di Enzo Todaro)

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Il cumulo degli incarichi è conseguenza del nepotismo e del clientelismo più becero. Spesso, il “padrone delle ferriere” deve pagare cambiali firmate in bianco e quanti, a vario titolo, hanno sostenuto il suo programma elettorale.

Ne consegue che si privilegia spesso l’incompetenza alla preparazione professionale.

Riusciremo mai a cancellare dalla nostra memoria e, soprattutto, degli “indifesi” la colorita frase in lingua napoletana: “simme tutti purtuguall” ovvero galleggiamo tutti allo stesso modo senza alcuna differenza tra l’arancia e gli s…”

Questo malcostume è proprio, in maniera maggioritaria, del mezzogiorno dove vivono e procurano danni enormi le “pagliette”

I giovani che non hanno un “santo in paradiso” sono destinati ad ingrossare le fila dei disoccupati.

Di contro, con la supponenza, che è proprio dei “beneficiati”, si “arruolano” i pantagruelici protetti dal “Signore” che compra tutto e impone il silenzo alla schiera dei destinatari del “cumulo” degli incarichi.

Un insulto alla ignorata professionalità, ai giovani professionisti disoccupati entrati a far parte della “nuova pvertà”.

Un sistema ch enuoce, ad esempio, a tanti giovani professionisti costretti ad esempio a fare i lavapiatti per la sopravvivenza.

Altri, invece, mensilmente, con il “cumulo degli incarichi”, superano di gran lunga lo stipendo di un dipendente generico della pubblica amministrazione.

Salerno non si sottrae alla pratica del clientelismo e soprattutto, del cumulo degli incarichi. Allora, perchè meravigliarsi se tanti vivono di “fama usurpata”? Segno dei tempi

Di Enzo Todaro

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