Andò a finire che vinse. Perché davvero aveva ragione e perché il Giudice non aveva venduto la sua onestà per quattro uova. In verità, con la guerra finita da qualche anno, tutti avevano bisogno di qualcosa, ma le regole morali erano imperanti e, per molti anni ancora, chi aveva studiato e ricopriva incarichi pubblici continuò ad essere il punto di riferimento per le piccole Comunità, quello al quale ‘si portava rispetto’, si ricorreva per consiglio o con il quale ci si confidava.
Con il tempo, purtroppo, anche questo è cambiato al punto che, nel mondo liquido nel quale nuotiamo, molti dubbi avvolgono i comportamenti di coloro dei quali sarebbe doveroso fidarsi e la vita quotidiana non manca di riferire di irregolarità amministrative, comportamenti poco onesti, condanne ingiuste ai giusti, diritti negati ed altro ancora.
Eppure, proprio ai responsabili dei più alti incarichi, in Politica, nella Giustizia, nella Sanità, sono stati da tempo attribuiti emolumenti e utilità aggiuntive in grado di soddisfare i bisogni primari, e pure i voluttuari, per preservarne l’onestà e la terzietà contro ogni possibile tentazione.
La verità è che la qualità e la quantità dei privilegi non sono in grado di scalfire la vera essenza dell’animo degli esseri umani quando vengono meno i ‘nutrimenti’ offerti dalla cultura, dalla sensibilità, dalla umiltà, dall’amore verso gli altri. Anzi, forse proprio la certezza della condizione di partenza può indurre ad accettare sollecitazioni o ‘solleticazioni’ per più ampi guadagni ovvero per dare prova di un maggior potere, in qualsiasi campo. In certe menti, non ci sono limiti e tutto può giustificare tutto. Pure un addetto all’ingresso di una bocciofila può pensare di esercitare un potere quando fornisce il ‘lasciapassare’.
Quindi, lasciato da parte il messaggio della “polvere sei e polvere diventerai”, molti ritengono che tra i due estremi ci sia tutta una vita da vivere al massimo della qualità e a loro maggior gloria o di coloro che seguiranno. E’ solo una questione di provvigioni.
Il Paradiso, o l’Inferno, possono attendere, ammesso che ci siano e visto che qualche dubbio viene espresso anche da chi dovrebbe dare indicazioni più precise in tal senso.
Purtroppo, con le difficoltà quotidiane che rendono deboli e indifesi molti cittadini, capita spesso che comportamenti anomali siano espressi da esponenti della Pubblica Amministrazione chiamati a ricoprire ruoli di grande responsabilità anche quando parlano per sentito dire, riassumono quello che altri scrivono o promettono quello che la gente vuole sentire. Perché, c’è sempre chi è pronto ad utilizzare i bisogni delle Comunità come punto di partenza per ‘acquisire il privilegio di avere i privilegi’ non avendo, magari, altro da fare. Se, altro, sapesse fare. O dire.
Purtroppo, solo i risultati consentono di scoprire la verità e i risultati impiegano tempo e, talora, manco arrivano. Pure, dopo quarant’anni.
Nella nostra Città, con il suo territorio, non sembra sia presente un sufficiente livello di qualità della vita, non come indicatore generico, ma come sintesi dei tanti parametri di misurazione predisposti da entità deputate a tanto. Il quotidiano economico ‘Il Sole 24 ore’ ne considera 90 divisi in sei classi, Ricchezza e Consumi, Ambiente e Servizi, Giustizia e Sicurezza, Affari e Lavoro, Demografia e Società, Cultura e Tempo Libero, e su di essi esegue un confronto su base nazionale. Bene, siamo, al 93’ posto su 107 (fonte: 24ore).
L’altro giorno, questo quotidiano ha diffuso la stessa statistica per classi di età, distinguendo tra i bambini, i giovani e gli anziani. Per i primi, siamo al 101’ posto su 107, per i secondi al 62’ e per l terzi al 92’ (fonte: citata). Non sembrano risultati soddisfacenti. Soprattutto per i nostri bimbi.
Di recente, sempre per la nostra Città, è stata pubblicata una relazione dell’Anci che ne ipotizza il dissesto in conseguenza dell’elevato indebitamento finanziario e dei più ristretti termini di rimborso disposti da una sentenza della Corte Costituzionale. Tre anni, invece dei trenta precedenti (fonte: Money).
Da ultimo, il mare colmo di liquami apre fondati dubbi sulla opportunità di convogliare nelle fogne cittadine i reflui di Cetara, in aggiunta a quelli di Vietri. Cioè, non sarebbe stata una buona idea. Savo ogni errore (fonte: diverse).
Sono solo alcuni dei limiti che quotidianamente contrassegnano la qualità della nostra vita. Ma sono sufficientemente ‘parlanti’.
Forse, ci sono state congiunture avverse, forse ci sono stati comportamenti ostativi. Tutto, può essere che ci sia stato. Chissà, però, che non ci siano state anche improvvisazioni su molti temi da parte di coloro che si erano offerti di apportare il loro contributo, anche di giovani rampanti, alla crescita della Comunità e che hanno probabilmente accresciuto solo la loro esperienza e la loro posizione sociale.
Dappertutto, nel nostro Paese, si amministrano gli interessi dei cittadini. E, dappertutto, sono i cittadini ad essere spesso chiamati a restituire gli interessi, insieme con il capitale. Eppure, tutti dichiarano di amministrare con amore. Figuriamoci, se non fosse così.
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(P.S.: con questo intervento sospendiamo l’appuntamento settimanale del Mercoledì. Dopo il periodo estivo, se piacerà a Chi ci offre forza e passione, continueremo a proporre le nostre idee di semplici e liberi cittadini, per quanto inutili possano essere considerate da qualcuno. Con viva cordialità).