“Ormai non ci sono più limiti alla cattiveria di certe persone, la situazione è davvero desolante”, commenta Piera Rosati – Presidente Nazionale LNDC Animal Protection. “Non è ancora totalmente chiaro se il cane fosse ancora vivo quando è stato chiuso nella valigia e poi buttato nel fiume. In questo caso, non posso immaginare il terrore e l’angoscia di quel povero animale nel fare una morte così orribile e crudele. Comunque, anche se il cane fosse già morto, un gesto così sprezzante mostra una totale mancanza di rispetto per la vita di una creatura che meritava una fine più dignitosa.”
“Purtroppo il cane ovviamente era privo di microchip, quindi sarà molto difficile risalire al proprietario e a chi può averlo trattato come un oggetto vecchio da buttare via senza scrupoli. Ciò nonostante, il nostro team legale ha presentato la denuncia contro ignoti nella speranza di poter identificare l’autore di questo orribile gesto. Mi auguro che chiunque possa dare informazioni utili per dare un nome e un volto a questa persona si faccia avanti, quanto meno per dare un po’ di giustizia a una povera anima che evidentemente non ne ha avuta quando era in vita”, continua Rosati.
“Bisogna che la gente capisca una volta per tutte che questi comportamenti non sono accettabili, che gli animali non sono cose ma esseri viventi e senzienti, che hanno sentimenti proprio come noi. Ma forse chi compie queste azioni di sentimenti non ne ha, in particolare non sa cosa sia l’empatia. Per questo è importante agire sulle nuove generazioni, insegnare il rispetto per tutte le creature viventi e per la vita in generale. La pandemia doveva farci diventare migliori, ma finora di questi miglioramenti non se ne vede l’ombra”, conclude Rosati.