L’aumento è destinato a contagiare l’intera economia perché se salgono i prezzi del carburante si riduce – sottolinea la Coldiretti – il potere di acquisto degli italiani che hanno meno risorse da destinare ai consumi.
Gli effetti si fanno sentire dalla spesa quotidiana alle vacanze con l’aumento dei costi per i trasferimenti per l’esodo estivo con – precisa la Coldiretti – ben un italiano su tre (33%) che ha scelto di trascorrere le ferie all’interno della propria regione.
A subire gli effetti dei prezzi dei carburanti – continua la Coldiretti – è anche l’intero sistema agroalimentare dove i costi della logistica arrivano ad incidere fino dal 30 al 35% sul totale dei costi per frutta e verdura secondo una analisi della Coldiretti su dati Ismea. In queste condizioni è importante individuare alternative green come previsto dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) sul Recovery plan elaborato dalla Coldiretti per sviluppare le bioenergie in Italia.
“Siamo ancora in una condizione di sofferenza del sistema – commenta Gennarino Masiello, presidente di Coldiretti Campania e vicepresidente nazionale – e l’impatto dell’impennata dei carburanti rischia di creare una spirale negativa, colpendo i bilanci familiari già duramente provati dalla pandemia.
Un effetto che pesa ancor di più nella nostra regione, già vessata da ritardi logistici, in particolare nelle aree interne, dove le aziende non hanno altra scelta che affidarsi al trasporto dei prodotti su gomma. Emergono tutti i limiti attuali, che zavorrano la competitività delle imprese e sovraccaricano i cittadini di costi ulteriori anche nei consumi energetici. Si fa sempre più urgente accelerare sulla green economy e sui progetti di trasporto su rotaia con le direttrici Napoli-Bari e Nord-Sud, connesse a una rete di snodi con porti e aeroporti.”
Secondo l’ultima analisi del centro studi Divulga in Italia il costo medio chilometrico per le merci del trasporto pesante è pari a 1,12 euro/chilometro, più alto di nazioni come la Francia (1,08) e la Germania (1,04), ma addirittura doppio se si considerano le realtà dell’Europa dell’Est: in Lettonia il costo dell’autotrasporto è di 0,60 euro al chilometro e in Romania 0.64.
Si tratta di un aggravio per gli operatori economici italiani superiore dell’11% rispetto alla media europea – conclude la Coldiretti – e che colloca il nostro Paese al 30° posto nella classifica mondiale stilata dal Global Competitiveness Report (GCR), curato dal World Economic Forum, che monitora il livello di competitività delle economie mondiali, valutando anche il livello delle infrastrutture.