Mafia e antimafia, politica e potere, informazione e depistaggi, vicende personali e derive sociali si intrecciano nel libro-inchiesta “Nient’altro che la verità” del giornalista, conduttore e autore televisivo Michele Santoro, che sarà protagonista – mercoledì 21 luglio (ore 20.30) – della terza serata del “Festival delle Colline Mediterranee” nell’anfiteatro della Tenuta dei Normanni di Salerno.
Michele Santoro con le sue inchieste ha raccontato trent’anni di storia italiana. Maurizio Avola è un killer della mafia che ha alle spalle ottanta omicidi e ha preso parte alla stagione delle stragi. Il loro incontro ha sradicato le certezze dell’uno e portato alla luce le verità nascoste dell’altro. Un racconto che si muove tra passato e presente, dalla Sicilia degli anni settanta al paese che siamo diventati.
Ad introdurre la presentazione sarà il giornalista, già dirigente Rai, Antonio Bottiglieri. Saranno inoltre presenti gli studenti delle redazioni delle radio dei licei salernitani Alfano I, De Sanctis e Tasso. Un’occasione preziosa di approfondimento, per i più giovani e per tutto il pubblico, su alcune delle pagine più oscure della storia del nostro Paese.
Il Festival delle Colline Mediterranee, promosso dall’associazione culturale “Do.Po.” con la direzione artistica del giornalista Eduardo Scotti, si avvale del patrocinio di Regione Campania, Comune di Salerno, Camera di Commercio di Salerno, Confindustria Salerno, Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centrale, Fondazione della Comunità Salernitana, Ordine dei Giornalisti, Cna Salerno; del sostegno di Camera di Commercio di Salerno, Milara s.r.l., Banca Monte Pruno, Bper Banca, Casa del Contemporaneo, Associazione “Achille e la Tartaruga” e della partnership con Tenuta dei Normanni, Unione Italiana Ciechi ed Ipovedenti di Salerno, Coldiretti Salerno, Associazione “L’Abbraccio onlus”, Rotary Club Salerno, Pro loco di Giovi, Katering on City e FG Industria Grafica.
Info e prenotazione obbligatoria ai numeri: +39 3398521212 – 3667085494
Programma completo del Festival su www.associazionedopo.it
Ma perché non va in pensione?