A spiegare la decisione è Sandro Mencucci, consigliere di amministrazione dei Leeds, ex amministratore delegato della Fiorentina di Della Valle, e commercialista che ha curato l’offerta al club granata: «Ci siamo resi conto che la faccenda è molto più farraginosa di quello che pensavamo».
«Abbiamo firmato una dichiarazione di indipendenza – spiega – loro, prima ancora di farci visionare i documenti, vogliono fare indagini preliminari che per noi sono abbastanza scontate: credo che un gruppo che ha comprato una società di Premier League possa comprare anche un club di serie A.
Ma soprattutto, ci siamo resi conto che i giorni passano: siamo al 17 luglio e, pur avendo mostrato interesse da tempo, non abbiamo ancora visto un documento. Ci sono regole ferree, che noi rispettiamo, ma avremmo voluto una trattativa in tempi rapidi. E onestamente, vista la situazione, credo sia un po’ difficile riuscirci: ci tiriamo indietro e non facciamo perdere tempo a loro e a noi» – racconta Mencucci.
Il riavvicinamento tra Radrizzani e la Salernitana c’era stato in settimana: «Quando si parla con un trust c’è un rapporto tra privati – spiega Mencucci – e noi abbiamo firmato una dichiarazione di riservatezza.
Ma ci sono alcune cose che ci lasciano perplessi, come una manleva fino a cento milioni, una cifra più alta anche dello stesso valore della Salernitana. Abbiamo inviato anche i documenti che ci avevano chiesto firmati. Ma la sensazione è che non abbiano capito che questa è una trattativa da fare con una controparte».
La trattativa con Radrizzani pare non sia mai decollata. Tanto che non si è neppure arrivati a trattare l’aspetto economico. Uno dei dubbi principali di tifosi e simpatizzanti, infatti, era proprio legato all’effettivo valore della società: la perizia terza pare non sia ancora pronta e, dunque, per ora la Salernitana non ha un prezzo.
«Non abbiamo parlato mai dell’aspetto economico – conferma Mencucci – Non abbiamo visto un solo documento della società. Si vocifera di presunti crediti da incassare ma personalmente non ho visto un documento e non saprei dire quanto vale. So, però, che molti calciatori erano in prestito dalla Lazio e che la rosa attuale è minima. Per la serie A si devono prendere tanti giocatori: ci vuole tempo e investimenti».
E poi l’ultima amara considerazione di Mencucci: «Prima del trust non ci ha mai risposto nessuno; poi i trustee, prima ancora di cominciare a trattare, ci chiedono miliardi di corse anche solo per vedere un documento. Forse per prendere visione dei documenti passerebbero ancora settimane. E allora ci tiriamo fuori».
Via alle offerte per la vendita. Intanto nella giornata di ieri i trustee hanno dato il via alle procedure di acquisizione delle offerte per la vendita del club. Ricordiamo che la vendita è obbligata entro il 31 dicembre prossimo. Scade alla fine del 2021, infatti, il trust messo in piedi da Lotito e Mezzaroma per garantire alla Salernitana l’iscrizione al campionato di serie A.
Entro quella data, i trustee dovranno cedere. Pena l’esclusione della Salernitana dal torneo. Una bella patata bollente. Con le offerte, reali o solo ipotetiche, che sembrano moltiplicarsi e che, al momento di trovare l’accordo, sfumano sempre.
Un po’ come accaduto negli ultimi concitati attimi di vita della Salernitana targata Lotito-Mezzaroma. Insomma, questa Salernitana tutti la vogliono ma nessuno la compra. E rilevare il club potrebbe essere sempre più difficile.
Fonte Quotidiano del Sud